27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Polemica su nota del Premier

Berlusconi attacca l'Udc prima del voto

Palazzo Chigi spiega: «Errore tecnico». Opposizione: «Chiarisca»

ROMA - Un'insistenza che sta diventando più martellante man mano che si avvicina il momento dell'apertura delle urne. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato anche ieri a lanciare un appello a non «disperdere» il voto con l'astensione o, ancora di più, concedendolo all'Udc in quelle regioni in cui i centristi corrono soli o sostengono un candidato della sinistra.

Berlusconi cerca insomma di arginare il rischio che i centristi siano decisivi in alcune regioni chiave come il Piemonte, dove sostengono Mercedes Bresso, e ancora di più in Puglia dove l'Udc sostiene la presidenza di quella Adriana Poli Bortone che al premier non sarebbe dispiaciuto candidare con il Pdl. «I sondaggi dicono che la forchetta si stringe», spiegano fonti vicine al premier.

E così Berlusconi ripete il suo appello ancora una volta in una intervista al Tg4, ma lo scrive anche nero su bianco in un comunicato. Poche righe per spiegare che «gli italiani che hanno votato o che intendono votare per l'Udc, sono certamente elettori del centrodestra» ma «in queste elezioni, in alcuni casi, l'Udc si presenta addirittura con i partiti della sinistra, anche quelli più oltranzisti e giustizialisti» mentre in «altre regioni corre da sola con il proprio simbolo». Ergo, per il Cavaliere «anche in questo caso, non potendo ottenere una rappresentanza di peso nel Consiglio regionale» l'Udc «finisce solo per favorire la sinistra».

Una nota che fa nascere un caso politico e conseguente polemica. Perché il comunicato è stato diffuso dall'ufficio stampa di palazzo Chigi su carta intestata della presidenza del Consiglio. Il governo poco dopo spiega, in un ulteriore comunicato, che «per un errore tecnico» la dichiarazione «è partita da palazzo Chigi come nota ufficiale invece di essere consegnata alle agenzie a Bruxelles» dove il premier era in trasferta per il Consiglio europeo. Ma, almeno politicamente, la frittata è fatta. Perché dall'opposizione si moltiplicano le richieste di chiarimento.

Il senatore del Pd, Luigi Zanda, considera l'accaduto un contributo allo «spappolamento» delle istituzioni giacché il Cavaliere «'veste' anche le sue parole da capopartito col timbro del premier». «A Berlusconi non basta l'occupazione giornaliera dei Tg Rai e Mediaset. Adesso fa campagna elettorale, mentre lui è a Bruxelles, utilizzando anche le strutture e il personale di Palazzo Chigi, servendosene come megafono personale. Tutto ciò è vergognoso», è l'affondo dell'Idv per bocca di Antonio Borghesi.

I radicali invece arrivano a chiedere una «indagine interna» perché - dicono - «sarebbe gravissimo se venissero utilizzate le istituzioni a scopi elettorali». Dall'Udc, intanto Roberto Rao parla di «infortunio grave» dovuto alla «confusione» di ruoli che fa Berlusconi. Tuttavia non si fanno barricate. Complice, anche - viene spiegato - una telefonata di chiarimento che viene definita «cortese e tempestiva» fatta ai vertici centristi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.