Bersani: sabato una piazza di proposta, niente fischi
«E se vinciamo in nove regioni sarà una bocciatura per il Governo Berlusconi»
ROMA - La manifestazione di sabato mescolerà «la voce della politica con quella della società civile» e non si correrà il rischio di fischi ai leader del centrosinistra nè di contestazioni a Giorgio Napolitano: «Renderemo esplicito il fatto che il Presidente della Repubblica non ha alcuna responsabilità» nel varo del decreto salvaliste.
Il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, in un'intervista a La Repubblica, si dice «tranquillo» in vista della manifestazione di domani, che sarà anche l'occasione per «lo sprint» delle regionali: «Per noi vincere nella maggioranza delle regioni, 7 a 6, sarebbe un bel risultato, Ma se loro ne conquistano solo 4, sarà una sonora bocciatura del governo», che con Berlusconi «non è più in grado di offrire un futuro».
Bersani si mostra tranquillo anche per la presenza di Di Pietro e la possibilità che il leader dell'Idv possa lanciare un attacco al Capo dello Stato: «Non considero l'ipotesi che Di Pietro possa attaccare Napolitano. Tutti si atterranno alla logica della piattaforma che abbiamo condiviso e che tiene fuori il Capo dello Stato e il suo lavoro». Piuttosto, Bersani si mostra preoccupato «per quello che si dirà nella piazza di Berlusconi: l'ha convocata insultando tutti gli organi istituzionali: magistrati, tribunali, Tar, Quirinale, Consulta».
Il segretario del Pd vede in atto da parte del premier «un galoppare di iniziative che puntano alla deformazione delle regole» perchè Berlusconi «usa il consenso che ha, e ne ha ancora molto, per accelerare i processi di condizionamento della democrazia». Ma ora Bersani vede una «maturazione»: non più manifestazioni «col crisma dell'impotenza», ma una piazza che gira dalla protesta alla proposta».
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