5 maggio 2024
Aggiornato 21:30
Caos liste nella capitale

Regionali, il Pdl rischia l'esclusione a Roma

Presunta irregolarità nella consegna documentazione delle liste. Già presentato ricorso: «non esistono condizioni giuridiche per escluderci»

ROMA - La lista del PdL per il collegio della provincia di Roma alle prossime regionali del Lazio rischia di essere esclusa perché presentata «oltre il termine fissato», ieri a mezzogiorno. Ma per il Popolo della Libertà, che ha già presentato ricorso, «non esistono le condizioni giuridiche per l'esclusione delle liste del PdL». Anzi. Il coordinamento romano e regionale del PdL, accusa la «sinistra giacobina» di mettere in campo provocazioni per «ostacolare la libertà» e il voto popolare. Il riferimento è al caos che c'è stato ieri mattina al Tribunale di Roma e al rischio che la lista del PdL per il collegio di Roma venga esclusa dalle elezioni regionali.

La denuncia - Erano stati Angelo Fredda coordinatore regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, un candidato della Lista Bonino e il senatore del Pd Mario Gasbarri, a denunciare il ritardo del PdL nella presentazione delle liste, raccontando di essere stati presenti in Tribunale quando è scoppiato il caso. «Ero presente - spiega Gasbarri - al Tribunale di Roma ed ho potuto filmare l'episodio con il cellulare. Posso perciò documentare che intorno alle ore 14, quindi due ore oltre il limite di tempo consentito, le firme non erano state consegnate e giacevano abbandonate in un corridoio. Mi auguro che ora il PdL non cerchi ora espedienti per far rientrare dalla finestra ciò che, secondo la legge, è ormai fuori della porta».

Il rappresentante del PdL, conferma Fredda, è «arrivato alle 11.50, poi si è accorto che non aveva i lucidi dei simboli, sono usciti e tornati alle 12.50 con le accettazioni dei candidati, che sono fondamentali per presentare le liste: ma non si può portare la documentazione a rate. Quindi il presidente del Tribunale gli ha detto che non potevano più consegnare la lista».

Il PdL laziale dà la sua versione di quanto è accaduto: «I nostri delegati si trovavano all'interno degli uffici del tribunale dove si presentavano le liste, ben mezz'ora prima della scadenza del termine. Solo per una circostanza occasionale e per non più di due minuti, il nostro delegato si è dovuto allontanare dalla fila di pochi metri e, comunque, sostituito da un collega. Quando ha chiesto di rientrare, gli è stato negato con un atteggiamento assolutamente ingiusto e lesivo, poiché lo stesso si trovava, come ben possono testimoniare in tanti, all'interno degli uffici».