29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Ma oscilla su Protezione civile SpA

Inchiesta G8, il Pdl difende Bertolaso

Bersani: «Se non si dimette, glielo chiederemo noi». A Milano s'ingarbuglia la matassa per l'Expo 2015

ROMA - La bufera sul capo della Protezione civile Guido Bertolaso, coinvolto nell'inchiesta sulla corruzione per gli appalti delle grandi opere (fra cui il G8 della Maddalena), diventa battaglia politica in Parlamento sul decreto che trasforma la Protezione civile in una Società per azioni.

Mentre sui giornali si intrecciavano rivelazioni e intercettazioni, a tenere banco ieri è stata la netta presa di posizione del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che giudica ormai le dimissioni opportune: ha l'obbligo per fare chiarezza di presentare le dimissioni», ha affermato Bersani, e «Se non lo farà, allora il Partito Democratico chiederà nelle sedi istituzionali le dimissioni forzate». Il centrodestra difende Bertolaso a spada tratta, ma la polemica ha un riverbero immediato: ora non si escludono modifiche al provvedimento.

Al centro del contendere, appunto, il decreto che prevede la trasformazione della Protezione civile in Spa, passato al Senato e ora in discussione alla commissione Ambiente della Camera. Il Pd oggi ha alzato il tiro e ha promesso le barricate, insieme all'Italia dei Valori, pur di evitare che la Protezione civile venga privatizzata, e parla della necessità di trasparenza negli appalti. Nel Pdl c'è stata una prima apertura alle modifiche per bocca del ministro della Difesa, Ignazio La Russa: «Non c'è niente di strano se il decreto rimane così com'è, ma tutti i provvedimenti possono subire modifiche in Parlamento che è sovrano». Il ministro Matteoli è ancora più esplicito: «Anch'io ho delle perplessità e le manifesto». Perplessità anche dal vice capogruppo del Pdl a Montecitorio, Italo Bocchino, ex An che invita il premier Silvio Berlusconi a riflettere perchè forse la Spa non è proprio la strada giusta.

E intanto il caso Bertolaso continua a propagare la sua onda d'urto. A Milano, ingarbuglia la matassa di Expo 2015, l'esposizione universale che la città si è aggiudicata ormai quasi due anni fa. Da allora è stato un susseguirsi di polemiche. Sullo sfondo il duello Moratti-Tremonti, con il terzo incomodo formato dall'asse Formigoni-Lega, e con l'ombra di Bertolaso. Tutti gli indizi, infatti, convergevano sul nome dell'attuale numero uno della Protezione civile come commissario straordinario dell'evento. Ipotesi che ora sfuma.