28 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Processo breve

Finocchiaro: Schifani convochi la giunta per il regolamento

E' questa la richiesta che il presidente dei senatori Pd, ha formulato al presidente del Senato ad avvio dei lavori dell'Aula

ROMA - «Chiedo al presidente Schifani che convochi la giunta per il regolamento del Senato per decidere definitivamente il comportamento del rinvio in commissione ai sensi del comma 11 dell'art.100 dello stesso regolamento sia per quanto riguarda i disegni di legge, sia per quanto riguarda i decreti legge, essendo la prassi di presentare dei maxiemendamenti completamente sostitutivi molto ricorrente».

E' questa la richiesta che il presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro ha formulato al presidente del Senato ad avvio dei lavori dell'Aula, sottolineando che tale richiesta viene posta alla luce della decisione della commissione Giustizia di non procedere all'esame ed alla votazione dei subemendamenti al ddl processo breve dopo il rinvio di Schifani in commissione, ed alla luce di diversi orientamenti della prassi nel passato sullo stesso tema.

«Nella mattinata di oggi dopo il rinvio da lei disposto ex comma 11 art.100 del regolamento del Senato, la commissione Giustizia si è riunita per il provvedimento processo breve - ha ricordato Finocchiaro -. Le opposizioni chiedevano che venissero presentati e votati gli emendamenti in commissione. La decisione della commissione è stata di non procedere alla votazione. Questa posizione di procedere alla votazione nel corso di un rinvio non è nuova nella storia del Senato, avendo noi ravvisato da un primo sommario esame due precedenti analoghi. La commissione era tornata ad occuparsi di un provvedimento ai sensi dell'art 100 comma 11 su disposizione del presidente del Senato in entrambi i casi: il primo riguardava il cosiddetto lodo-Schifani, con il presidente della commissione Affari costituzionali, Andrea Pastore che alla fine decise di procedere alla votazione dei subemendamenti agli emendamenti in aula; nel secondo caso fu il ministro competente Maroni a chiedere il rinvio, concesso dal presidente di turno, ed anche in quella sede si procedette ad una votazione in commissione».

«La decisione di oggi in commissione Giustizia appare dunque in contrasto con la prassi precedente del Senato - ha proseguito Finocchiaro -. La questione è di particolare importanza perché essa riguarda la prassi di presentazione in Aula di emendamenti che mutano completamente il provvedimento in discussione e concerne tanto i disegni di legge, quanto i decreti legge, che spesso porta per questi ultimi ad un voto fiducia, con evidente espropriazione della possibilità dell'Aula e delle commissioni di valutare i provvedimenti». E' per questa ragione, ha concluso Finocchiaro, che si rende necessario ed opportuno il ricorso alla giunta per il regolamento per una interpretazione univoca.