Vendola: senza alcun argomento il no dell'UdC su di me
Incontro a Roma con il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro
BARI - «Il veto su di me da parte dell'Udc non ha mai avuto uno straccio di argomentazione». Lo ha detto stamane il presidente della Regione Puglia e leader di Sinistra, ecologia e libertà al termine di un incontro a Roma con il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
Affrontando il nodo ancora non sciolto della candidatura del centro-sinistra in Puglia, Vendola ha poi detto che «il mandato esplorativo dato a Boccia ha, di fatto, già definito il suo risultato, visto che non è riuscita l'impresa impossibile di mettere insieme un arco di formazioni politiche che vanno dall'Udc a Vendola senza lo stesso Vendola».
«Ora spero - ha poi aggiunto - che il Pd prenda atto di queste condizioni e riesca ad uscire da una situazione oggettivamente difficile in Puglia. Da parte mia, posso dire che continuo a sentirmi letteralmente assediato dall'affetto del popolo democratico nella mia regione».
Toccando poi i temi nazionale delle riforme, il leader di Sel ha detto che appare importante «partire da problemi veri e sentiti sulla pelle delle persone come il lavoro, le nuove povertà, il precariato, insomma, i disagi crescenti e opportunamente occultati». Per quanto riguarda, invece, i tragici fatti di Rosarno, Vendola ha detto che «lì c'è stato un buco nero della convivenza civile. Quando, d'altronde il razzismo viene cavalcato dalle classi dirigenti - ha aggiunto il governatore della Puglia - questo rende comprensibile anche Rosarno. Aver difeso la 'pax mafiosa' in quelle terre, facendo pagare solo agli immigrati e cacciandoli da quei territori, insieme alle pronte misure sui tetti per i bambini extracomunitari nelle classi mettono in sequenza dei codici culturali che ricordano, sinistramente, gli anni Trenta nel Centro Europa...».
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