4 maggio 2024
Aggiornato 15:30
Elezioni regionali

Bonino: no alle primarie

«Confermiamo la presenza delle liste Bonino-Panella in tutta Italia»

ROMA - «Le primarie? Io non c'entro. Non si rendono conto che, dopo il caso Marrazzo, nel Lazio ricominciamo da zero. Si aspettano che io stia venti giorni a litigare con Nicolini mentre la Polverini ha già tappezzato Roma coi suoi manifesti?». Così la radicale e vicepresidente del Senato Emma Bonino parla, in una intervista al Riformista, della sua candidatura alla regione Lazio.

Le primarie, dice, «se le fanno da soli. Noi confermiamo la presenza delle liste Bonino-Panella in tutta Italia». La Bonino si dice quindi «contraria» al quoziente familiare, vecchio cavallo di battaglia di Renata Polverini, leader Ugl e candidata alle regionali nel Lazio per il Pdl. Secondo la senatrice, calcolare l'imponibile dividendo il reddito complessivo di una famiglia in base al numero dei componenti «rischia di aggravare ulteriormente la sindrome tipicamente italiana della donna segregata in casa».

Il quoziente familiare, secondo la Bonino, non spinge le donne a cercarsi un lavoro e favorisce le famiglie monoreddito, «quelle dove chi lavora è tipicamente l'uomo.

Io penso - dice - che sia più importante incentivare gli asili nido e stanziare fondi per favorire le politiche di conciliazione. Il quoziente familiare è un ostacolo e non un beneficio, per le donne». Un'altra novità che vorrebbe introdurre alla Regione Lazio, in caso di vittoria elettorale, è il bilancio di genere: «Significherebbe - spiega la Bonino - valutare le voci di bilancio dal punto di vista delle pari opportunità, analizzare quanto viene speso sulla base di un principio di qualità, di beneficio per le donne».

Un principio che, applicato in maniera rigorosa «può determinare anche la bocciatura del budget, come avviene su altri principi come la mancanza di copertura o altro».