1 agosto 2025
Aggiornato 11:30
Agenda già fitta per il Premier

Berlusconi «torna in pista» dopo l'Epifania

Oggi visita di controllo per il Presidente del Consiglio. Si lavora per recuperare gli appuntamenti persi

ROMA - Ieri l'altro un giro, lungo due ore, a un centro commerciale in Brianza, oggi una visita di controllo all'ospedale San Raffaele di Milano: il premier Silvio Berlusconi si prepara a ritornare in pista dopo l'aggressione del 13 dicembre a piazza del Duomo a Milano. Secondo il suo portavoce Paolo Bonaiuti per il ritorno del Cavaliere è questione di giorni: «Credo - ha detto Bonaiuti - che già dalla fine della prossima settimana, quella dell'Epifania, il presidente riapparirà». Nessuno, al momento, è in grado di confermare l'agenda del premier, ma la partecipazione è prevista a una serie di appuntamenti.

Appuntamenti «saltati» - Innanzitutto si sta cercando di lavorare per recuperare gli appuntamenti persi in seguito alla convalescenza imposta a Berlusconi. Ci sono alcuni impegni internazionali «saltati» come il vertice italo-turco a Villa Madama, che avrebbe dovuto tenersi il 16 dicembre, e poi il tradizionale incontro con i giornalisti per la conferenza stampa di fine anno che non c'è stato e che potrebbe essere recuperato in una forma diversa. Non mancano due viaggi all'estero fissati da tempo: la visita ad Abu Dhabi il 16 gennaio e, a inizio febbraio, quella in Israele.

Non è prevista invece per ora la partecipazione di Berlusconi a due imminenti summit in chiave europea, quello del 23 gennaio a Bruxelles che riunisce i ministri degli esteri e la conferenza internazionale sull'Afghanistan il 28 gennaio a Londra. Poi ci sarà il 29 gennaio, al «Palazzaccio» a Roma, l'inaugurazione dell'anno giudiziario, tradizionale «passerella» per il mondo politico a cui partecipano sempre sia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che il premier Silvio Berlusconi.

Colloqui con il Quirinale - Con Napolitano il premier si è sentito telefonicamente tre volte nelle ultime settimane: la prima è stato il Capo dello Stato a chiamarlo per sincerarsi delle sue condizioni di salute dopo l'aggressione a Milano ed esprimergli solidarietà e partecipazione; le altre due è stato il premier a telefonare al presidente per complimentarsi per il discorso alle alte cariche e, la sera stessa del 31 dicembre, per esprimergli l'apprezzamento sul messaggio agli italiani.