Papa: i Movimenti ecclesiali sono indispensabili
Il Pontefice cita in particolare gli esempi del Movimento Carismatico, di Comunione e Liberazione e del Cammino Neocatecumenale
CITTÀ DEL VATICANO - Papa Benedetto XVI ha difeso vigorosamente il ruolo dei nuovi movimenti ecclesiali, citando in particolare gli esempi del Movimento Carismatico, di Comunione e Liberazione e del Cammino Neocatecumenale, giudicandoli «doni di Dio» senza i quali ormai «non è più possibile pensare alla vita della Chiesa del nostro tempo» malgrado le critiche loro rivolte dagli «organizzatori e pianificatori nella Chiesa».
Lo ha fatto in una lettera inviata al card. Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio «Cor Unum», in occasione del suo 75.esimo compleanno, ed inserita in una pubblicazione celebrativa in suo onore dal titolo «Gott ist treu». Il pontefice ripercorre la carriera ecclesiastica del porporato, tedesco come lui, ed in particolare il suo «impegno per i 'movimenti'». «Il Movimento Carismatico, Comunione e Liberazione ed il Cammino Neocatecumenale hanno molti motivi di gratitudine nei Tuoi confronti» scrive papa Ratinzger nella lettera rilanciata dall'agenzia Zenit, per poi aggiungere: «Mentre gli organizzatori e i pianificatori nella Chiesa al principio avevano molto riserve nei confronti dei movimenti, Tu hai subito fiutato la vita che lì erompeva - la forza dello Spirito Santo che dona vie nuove e in modo imprevedibile mantiene sempre giovane la Chiesa» .
«Hai riconosciuto - prosegue ancora il pontefice - il carattere pentecostale di questi movimenti e Ti sei impegnato appassionatamente per ottenere che fossero accolti dai pastori della Chiesa. Certo, per quello che riguarda l'organizzazione e la pianificazione c'erano spesso buoni motivi per scandalizzarsi perché erompevano cose nuove ed impreviste che non sempre si lasciavano ricondurre senza problemi nelle forme organizzative esistenti». Ma, scrive papa Ratzinger al card. Cordes, «tu hai visto che ciò che è organico è più importante di ciò che è organizzato, Tu hai visto che qui degli uomini erano stati toccati nel profondo dallo spirito di Dio e che in tal modo crescevano forme nuove di autentica vita cristiana e nuovi modi autentici di essere Chiesa. Certo, questi movimenti devono essere ordinati e ricondotti all'interno della totalità; devono imparare a riconoscere i loro limiti e a diventare parte della realtà comunitaria della Chiesa nella sua costituzione propria insieme con il Papa e con i Vescovi. Hanno pertanto bisogno di guida e anche di purificazione per poter raggiungere la forma della loro vera maturità».
«Essi, tuttavia - conclude il papa -, sono doni dei quali bisogna essere grati. Non è più possibile pensare alla vita della Chiesa del nostro tempo senza ricomprendere in essa questi doni di Dio».
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