25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Religione & Società

A Natale un bene conservare le usanze, ma non siano gesti vuoti

Questo il monito del Papa in piazza San Pietro alla tradizionale benedizione dei «bambinelli»

CITTA DEL VATICANO - La tradizionale benedizione dei «bambinelli» - «come si dice a Roma...» - è l'occasione, per Papa Ratzinger, di ricordare l'importanza di conservare le usanze legate al Natale, senza però trasformarle in gesti vuoti di significato. Mentre in una scuola di Cremona è scoppiata, come ogni anno, la polemica sui simboli e le usanze natalizie in presenza di un crescente numero di bambini immigrati, Benedetto XVI ha rinnovato un'antica usanza della capitale nella terza domenica d'Avvento.

«In questa domenica, secondo una bella tradizione, i bambini di Roma vengono a far benedire dal Papa le statuine di Gesù Bambino, che porranno nei loro presepi», ha detto Benedetto XVI all'Angelus domenicale in piazza San Pietro. «E, infatti, vedo qui in Piazza San Pietro tanti bambini e ragazzi, insieme con i genitori, gli insegnanti e i catechisti. Carissimi, vi saluto tutti con grande affetto e vi ringrazio di essere venuti. E' per me motivo di gioia sapere che nelle vostre famiglie si conserva l'usanza di fare il presepe», ha sottolineato il Papa affacciato dalle finestre del suo studio nel Palazzo apostolico vaticano. «Però - ha aggiunto Ratzinger - non basta ripetere un gesto tradizionale, per quanto importante. Bisogna cercare di vivere nella realtà di tutti i giorni quello che il presepe rappresenta, cioè l'amore di Cristo, la sua umiltà, la sua povertà».

«La benedizione dei Bambinelli - come si dice a Roma - ci ricorda che il presepio è una scuola di vita, dove possiamo imparare il segreto della vera gioia», ha detto il Papa con il suo accento venato di tedesco. «Questa non consiste nell'avere tante cose, ma nel sentirsi amati dal Signore, nel farsi dono per gli altri e nel volersi bene», ha detto ancora il Papa, secondo il quale «quel Bambinello, che mettiamo nella capanna o nella grotta, è il centro di tutto, è il cuore del mondo».