18 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Di un concilio ecumenico cattolico-ortodosso neppure l'ombra

Vaticano-Russia, con Ratzinger feeling «politicamente scorretto»

Ministro Esteri Patriarca in Vaticano: «Uniti contro secolarismo»

ROMA - Di un concilio ecumenico cattolico-ortodosso neppure l'ombra. L'incontro ai vertici chissà, non oggi né domani, ad ogni modo. Ma seppure Papa Benedetto XVI non vedrà in tempi brevi il Patriarca ortodosso russo Kirill, e seppure i problemi - teologici, ecclesiologici, politici - tra i fratelli cristiani divisi da un millennio non mancano, tra Mosca e Roma c'è feeling. Anzi, di più. C'è «grande stima» per un Pontefice che, in nome della morale cristiana, non teme di essere politically uncorrect.

A spiegarlo è il nuovo ministro degli Esteri del patriarcato di Mosca e di tutte le Russie. Il giovane Hilarion - arcivescovo esuberante e cosmopolita nonché compositore di musica sacra - è a Roma per incontri in Vaticano. Oggi ha visto il Papa a Castel Gandolfo, nei giorni scorsi ha incontrato diversi capi-dicastero della Curia romana (Kasper, Sandri, Ravasi) e il Segretario di Stato Bertone. E' la prima visita dell'emissario del nuovo patriarca Kirill oltre il Portone di bronzo. Clima nuovo, rispetto all'epoca di Alessio II, non foss'altro perché lo stesso Kirill ha preceduto Hilarion al dipartimento delle Relazioni estere. E se il polacco Wojtyla faceva storcere il naso, al Cremlino, mentre col tedesco Ratzinger i rapporti sono sempre stati ottimi (Putin è stato accolto con grande cordialità nel palazzo apostolico), adesso sia in Vaticano che a Mosca si spera in un'accelerazione delle relazioni.

La Chiesa ortodossa russa nutre «grande stima» di Papa Benedetto XVI, ha spiegato Hilarion in un incontro con la stampa presso la chiesa ortodossa di Santa Caterina, cupole turchesi e dorate a poca distanza dalla basilica di San Pietro. Senza citare espressamente 'incidenti' come quello nato da alcune dichiarazioni di Ratzinger in volo verso l'Africa su aids e preservativi, l'esponente ortodosso ha lodato il Pontefice nel suo impegno per la difesa dei valori cristiani. Lo sosteniamo - ha precisato - anche quando le sue coraggiose dichiarazioni suscitano reazioni negative da parte di alcuni uomini politici o personalità pubbliche o sono osteggiate e a volte travisate da parte di alcuni mass media. Riteniamo che il capo della più grande Chiesa cristiana non debba curarsi di essere politicamente corretto, né possa conformarsi alla mentalità dominante o cercare di essere gradito. Crediamo invece che egli abbia il dovere della testimonianza della verità. Siamo quindi con lui anche quando la sua parola incontra opposizione».

Le frizioni, in realtà, non mancano, né sono stati superati tutti gli intralci nel dialogo tra Chiesa cattolica e ortodossa. Rimane il 'nodo' Ucraina, dove sono tuttora tesi i rapporti tra greco-cattolici (detti, sprezzantemente, 'uniati' da Mosca per rimarcare il loro legame di unità con Roma) e ortodossi fedeli alla Russia. Rimane il problema ecclesiologico del ruolo del Papa, che gli ortodossi non riconoscono come preminente rispetto ai propri patriarchi. La questione verrà affrontata ad ottobre da una commissione teologica congiunta, ma l'esito è tutt'altro che scontato. «Non potrei dire se riusciremo ad arrivare ad una formulazione accettabile, ma certamente ci proveremo», ha tagliato corto il ministro degli Esteri del patriarcato moscovita. Ancora, pesano le ferite della storia. Un concilio ecumenico cattolico-ortodosso, come prospettato solo pochi giorni fa dal responsabile della Santa Sede per l'ecumenismo? «Molto difficile», risponde Hilarion, che ricorda un concilio medievale che rimane, per gli ortodossi, «una delle pagine più dolorose se non vergognose della storia della Chiesa».

E tuttavia, con la Chiesa cattolica - o, meglio, con il magistero del Vaticano di Papa Ratzinger - è possibile molto più di un dialogo. «Più che di un concilio io parlerei di un'alleanza ortodossa-cattolica in cui possiamo insieme riaffermare e difendere valori morali tradizionali cristiani», spiega Hilarion. Sul 'no' a aborto ed eutanasia, a unioni civili o matrimoni gay, sulla bioetica così come sull'ecologia - questioni con cui si confronta la Chiesa cattolica come l'ortodossia russa - per Mosca Papa Benedetto XVI è un alleato prezioso. E quindi, anche se di un incontro tra Kirill e Ratzinger ancora non c'è né luogo (si parla di un paese terzo per evitare di urtare ogni sensibilità), né luogo, Hilarion puntualizza: «Certamente c'è un miglioramento dei rapporti tra le nostre due Chiesa che coincide anche con l'elezione di benedetto XVI. Sarei contento se fosse questo Papa a incontrarsi con questo Patriarca».