29 aprile 2024
Aggiornato 16:00
EUROPEE

Da Pdl messaggio ai leghisti: Mai più una campagna così

E La Russa supera il candidato a Presidenza Europarlamento Mauro

ROMA - Non è un caso che Fabrizio Cicchitto abbia invitato il Pdl a cercare un accordo con l'Udc in vista delle Regionali. Da ieri sera, in via dell'Umiltà, il deludente risultato del Popolo delle libertà e il boom leghista hanno avviato una riflessione sul rapporto fra il partito di Silvio Berlusconi e il Carroccio. Il messaggio inviato a Umberto Bossi e ai suoi è inequivoco: questa è l'ultima campagna che il Pdl accetta di condurre così.

Ignazio La Russa, che oggi ha fatto la spola tra gli uffici di via dell'Umiltà e le postazioni mobili delle emittenti televisive, prova a spiegarla così: «Con l'alleato leghista devono valere patti chiari: non si può fare campagna elettorale con loro che prendono i meriti del governo e noi i demeriti. I meriti li prendiamo tutti, o nessuno». Su questa riflessione hanno concordato anche oggi i principali dirigenti riuniti a più riprese nella sede del partito.

Ma non è finita qui. Sembra che l'ala che faceva capo ad Alleanza nazionale abbia raccolto importanti consensi sul territorio. Chi un tempo frequentava via della Scrofa assicura: «Bisogna fare campagna elettorale sul territorio, radicarci, in Forza Italia non sono abituati». A parole non è d'accordo La Russa, quando assicura che «ci siamo tutti spesi, ex An ed ex FI, in questa campagna». Poi aggiunge: «Berlusconi stavolta ha fatto campagna meno delle altre volte, giustamente, perché impegnato nell'azione di governo. Noi per la prossima volta dobbiamo farci trovare pronti sul territorio».

«In questi due mesi il Pdl ha fatto enormi passi avanti, è come se fossero passati due anni», giura il ministro della Difesa, spiegando che molto è stato fatto in termini di fusione fra le due componenti all'interno del partito. Ma in realtà in via dell'Umiltà le preferenze si contano e al Nord proprio La Russa sembra aver superato di qualche decina di migliaia di voti il formigoniano Mario Mauro, di area Cl. Il reggente nega di aver condotto una campagna elettorale con l'obiettivo di superare Mauro, ma in via dell'Umiltà giurano che Berlusconi non abbia affatto gradito la scelta del ministro di candidarsi, né il sorpasso del candidato del Pdl alla Presidenza dell'Europarlamento.

Proprio Berlusconi sembra si sia lamentato per come il partito si sia speso in vista del voto europeo. Una lettura diametralmente opposto a quella dei vertici pidiellini. Nessuno lo dice apertamente, ma in molti dietro anonimato si lamentano per la scelta del Cavaliere di aver fissato a 'quota 40' l'asticella di questa tornata elettorale.