29 aprile 2024
Aggiornato 16:00

Europee: PDL frena al 35%, Pd non crolla, volano Lega e Idv

Il Carroccio al 10%, Di Pietro all'8, in Europa anche Udc

ROMA - In un quadro generale che vede l'Europa premiare i partiti di centrodestra, Silvio Berlusconi - stando ai dati ancora non definitivi - non sembra poter sorridere. Il Pdl, infatti, secondo i dati del Viminale (61005 sezioni scrutinate su 64328) si attesterebbe intorno al 35%, ben lontano dalla soglia psicologica del 40% che il presidente del Consiglio si augurava di poter sfiorare, se non superare.

Anche il Partito democratico è in netta flessione, come previsto da tutti i sondaggi pre-elettorali, e non supera, al momento, il 26,26%, quindi anch'esso al di sotto della soglia psicologica del 27%. Mentre l'elettorato premia la Lega, che tocca quota 10,51% (possibile un ridimensionamento, visto che lo scrutinio è più lento proprio nelle regioni meridionali) e conferisce un ruolo di primo piano al partito di Antonio Di Pietro, che sfiora l'8%. Anche l'Udc avrebbe un buon risultato, superando il 6%.

Il dato generale, dunque, vede la politica del premier non confortata dal responso delle urne: forse, più degli scandali o delle vicissitudini giudiziarie ha pesato la crisi economica e il senso di sfiducia che questa provoca nei cittadini. Se però i risultati non sembrano dare indicazioni di modifica delle politiche generali di governo o delle priorità parlamentari, bisognerà capire bene la radiografia del voto della Lega nelle regioni settentrionali: è possibile infatti che sia un partito così forte in Lombardia e in Veneto (continua il testa a testa col Pdl), da poterne rivendicare la leadership per le prossime elezioni regionali, ed è anche probabile che molti dei candidati del Carroccio abbiano vinto la tornata amministrativa sin da questo turno, senza cioè dover ricorrere al ballottaggio.

L'Italia dei Valori è certamente il partito che fa il balzo in avanti più ampio. E', questo, un dato che in qualche modo emerge anche in altre realtà europee. L'elettorato, infatti, ha premiato molti partiti che sono un po' 'fuori dal coro' come, in Francia, i Verdi o, in Svezia, il partito Pirata, che si batte per la libera condivisione dei file su internet. Il voto italiano conferma poi un trend che pare consolidato: dal bipolarismo sopravvivono solo pochi partiti e le liste della sinistra radicale o la lista Bonino-Pannella non riescono a superare la soglia di accesso del 4%.

Un'ultima considerazione riguarda l'affluenza al voto: per questa tornata è stata del 67%, con un calo del 6% rispetto alle politiche: con questi dati, considerando che il referendum sulla legge elettorale si svolgerà in concomitanza con i ballottaggi e che, probabilmente, questi ultimi saranno solo in un numero limitato di realtà locali, è pressochè impossibile che la consultazione referendaria ottenga il quorum del 50% più uno.