29 aprile 2024
Aggiornato 18:00

Europee, Radicali sfiorano 3%: abbiamo tenuto, sarà nuovo inizio

Lite in tv Cappato-Vespa: «Fosse per Porta a porta saremmo a 0%»

ROMA - Mancato l'obiettivo ambizioso, e insperato, del 4%, i Radicali, scioperi della sete ormai alle spalle e stella gialla ancora al petto, lasciano dopo anni da protagonisti il Parlamento di Strasburgo, ma sventano il pericolo di scomparire e rilanciano la loro battaglia contro il «regime partitocratico» puntando su un «nuovo inizio», forti del 2,8% accreditato dalle ultime proiezioni (nel 2004 incassarono il 2,3). Dati che, secondo Emma Bonino, dimostrano una «tenuta politica» che è «argomento di forza certamente utile per andare avanti nel cammino che abbiamo deciso».

Numeri lontanissimi da quelli di 10 anni fa, quando la lista Bonino toccò quota 8,7%, ma comunque una «buona tenuta», secondo via di Torre Argentina, soprattutto considerando «l'assoluta mancanza di regole» di questa campagna elettorale, denunciata «fino all'ultimo minuto» da militanti e dirigenti con scioperi della fame e occupazioni delle sedi Rai: «Solo dal boiler non spuntava il premier», scherza la vicepresidente del Senato. «Abbiamo combattuto una straordinaria battaglia politica - spiegava Bonino in occasione della chiusura della campagna elettorale, venerdì scorso - siamo partiti che solo il tre per cento degli italiani sapeva dell'esistenza della nostra lista. Se l'obiettivo era, come credo, annientare i radicali allo 'zero virgola', lo abbiamo sventato. Siamo più vivi che mai», afferma.

Una linea condivisa anche dal leader Marco Pannella, che ai microfoni di Radio Radicale, ancor prima della chiusura delle urne, ha voluto ringraziare tutti i militanti e i sostenitori (tra questi alcuni vip, da Marco Bellocchio a Claudio Santamaria) sicuro che i dati avrebbero smentito, ancora una volta, i profeti di svenutura: «In 55 anni di esistenza abbiamo visto non so quanti primi ministri, leader sindacali, potenti e potentissimi, che ci guardavano con sufficienza, come se stessimo per sparire. Puntualmente siamo noi che li abbiamo accompagnati al loro riposo».

La battaglia radicale, dunque, non si ferma: «la nostra è una lotta di resistenza per il diritto alla libertà e alla democrazia in questo paese, che riteniamo di essere in grado di continuare anche fuori dal Parlamento europeo», assicura Marco Cappato, protagonista di un botta e risposta al vetriolo con Bruno Vespa, che lo ospita in collegamento a Porta a Porta: «Fosse stato per lei, per Porta a porta e per le altre trasmissioni simili, potevamo andare sotto lo 0 per cento», accusa a testa bassa l'eurodeputato uscente. Il giornalista, però, non rinuncia alla replica: «Ricordo all'onorevole Cappato che i dati che sono stati pubblicati (il riferimento è alle rilevazioni dell'Osservatorio di Pavia, ndr) dimostrano che nelle trasmissioni di approfondimento Rai i Radicali hanno una presenza del 7.

1%, più dell'Italia dei Valori e dell'Udc. Questi sono i dati, il resto sono menzogne e bugie». Spazio concesso alla Lista Bonino da spiegare, secondo Cappato, solo con le condanne drell'Agcom. «Non siamo stati condannati - puntualizza Vespa - e comunque avete chiesto più spazi all'Authority che non ve li ha concessi, a dimostrazione che ne avevate abbastanza». «Sì - riesce a dire Cappato prima che il collegamento venga interrotto - ma Agcom la condannava e lei se ne fotteva allegramente».