28 agosto 2025
Aggiornato 07:00

Papa: sacerdoti concubini spretati per evitare scandalo Fedeli

Monsignor Piacenza spiega le pene più severe decise dal Papa

Città del Vaticano - Le nuove facoltà concesse dal Papa al Vaticano al fine di 'spretare' un sacerdote che abbia una donna o si macchi di altre manifestazioni di «grave indisciplina» sono volte a porre fine ad una situazione che, con le attuali norme canoniche, «rischia di protrarsi eccessivamente, con grave scandalo dei fedeli e danno al bene comune»: lo precisa il segretario della Congregazione per il clero, monsignor Mauro Piacenza, confermando la notizia di una lettera papale firmata lo scorso 30 gennaio.

«Si deve purtroppo rilevare che talvolta si possono verificare situazioni anche di grave indisciplina da parte del clero, nelle quali i tentativi di superamento posti in atto non risultano efficaci e la situazione rischia di protrarsi eccessivamente, con grave scandalo dei fedeli e danno al bene comune», afferma il presule ai microfoni di 'Radio vaticana'. Le pene si applicano ai «chierici che abbiano attentato al matrimonio anche solo civilmente e che ammoniti non si ravvedano e continuino nella condotta di vita irregolare e scandalosa», e, più in generale, ai «chierici colpevoli di gravi peccati esterni contro il sesto Comandamento» (non commettere atti impuri). Inoltre, la «speciale facoltà» permette di intervenire per infliggere una «giusta pena o penitenza per una violazione esterna della legge divina o canonica» e, «in casi veramente eccezionali ed urgenti, e di mancata volontà di ravvedimento da parte del reo», permettere di «infliggere pene perpetue, non esclusa la dimissione dallo stato clericale, qualora le particolari circostanze lo richiedessero». Infine, c'è la «facoltà speciale di dichiarare la perdita dello stato clericale dei chierici che abbiano abbandonato il ministero per un periodo superiore ai 5 anni consecutivi, e che persistano in tale assenza volontaria ed illecita dal ministero».

Monsignor Piacenza precisa che «naturalmente ogni eventuale caso dovrà essere istruito per mezzo di un legittimo procedimento amministrativo, salvo il diritto di difesa che deve essere sempre garantito». Non c'è «nulla di automatico», per Piacenza, «non c`è automatismo nei tempi e tutto è vagliato caso per caso e sempre per situazioni gravi. Nessuno pensi superficialmente ad una sorta di generica semplificazione in materia così delicata».