28 agosto 2025
Aggiornato 10:00

Africa, Papa: Serve «nuova Umanità» per affrontare sfide di oggi

Come per Gesù «Non è più l'ora delle parole e dei discorsi»

Città del Vaticano - Il Papa trae spunto dal Vangelo di oggi, in cui, all'avvicinarsi della morte, per Gesù «non è più l'ora delle parole e dei discorsi», per sottolineare che per l'Africa, dove è stato di recente, è la conversione dei cuori e una «nuova umanità» che possono affrontare le sfide odierne.

«Pensando proprio alle sfide che segnano il cammino della Chiesa nel continente africano, ed in ogni altra parte del mondo - ha detto Benedetto XVI all'Angelus in piazza San Pietro - avvertiamo quanto siano attuali le parole del Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima. Gesù, nell'imminenza della sua passione, dichiara: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo. Se invece muore, produce molto frutto».

Ormai - ha chiosato Ratzinger - non è più l'ora delle parole e dei discorsi. E' giunta l'ora decisiva, per la quale il figlio di Dio è venuto nel mondo, e malgrado la sua anima sia turbata, egli si rende disponibile a compiere fino in fondo la volontà del Padre». Solo con la morte di Gesù in croce «potrà germogliare e crescere una nuova umanità, libera dal dominio del peccato e capace di vivere in fraternità», ha proseguito il Papa, che poi, in riferimento al viaggio in Camerun e Angola, ha rilevato che «nella grande festa della fede vissuta insieme in Africa, abbiamo sperimentato che questa nuova umanità è viva, pur con i suoi limiti umani. Là dove i missionari, come Gesù, hanno dato e continuano a spendere la vita per il Vangelo, si raccolgono frutti abbondanti».