Vacanze sarde
Berlusconi in Sardegna pensa di farla da padrone, invadendo tutti i mezzi di comunicazione. Ma sono cartucce a salve
«La par condicio dovrebbe assicurare ai candidati di parlare di cose concrete in tempi uguali. Qui in Sardegna non si parla e si fanno solo spot elettorali. In questo senso vedo delle violazioni delle regole». A dirlo è stato Walter Veltroni durante il suo incontro pubblico sardo per sostenere la ricandidatura di Renato Soru alla carica di governatore regionale.
In effetti i toni usati dal premier e l'eccessivo «amore» nei confronti del candidato del PDL Ugo Cappellacci fanno insospettire non poco. Negli ultimi due giorni, Berlusconi ha sbandierato sondaggi, sempre i soliti sondaggi, senza citare né fonte né campione. Anche questa volta rovesciava i valori presenti e dichiarava un vantaggio della destra prima di 3 punti percentuale e poi di 4. I dati venivano smentiti immediatamente da Soru che si dichiarava forte del consenso sardo e della fiducia degli elettori che lo vedevano in vantaggio di ben 7 punti percentuali. Insomma uno dei tanti «trucchi» di Berlusconi. Trucchi mediatici, trucchi di comunicazione per orientare la gente.
Veltroni ha voluto evidenziare come «Berlusconi passa il suo tempo non a seguire la crisi ma trascorre i suoi weekend qui nell'isola come se fosse lui il candidato». Nei suoi 9 viaggi compiuti in Sardegna negli ultimi due mesi «il premier viene qui per parlare d'altro e finisce nei telegiornali con alle spalle gli slogan elettorali».
«Avremmo bisogno di un premier che si occupi di risolvere i problemi di un paese che perde l'11% della produzione industriale e il 2% di prodotto interno lordo, non di uno che di dà da fare solo per la campagna elettorale regionale», ha continuato Veltroni parlando davanti ai cancelli del petrolchimico di Porto Torres dove ha incontrato i lavoratori, le rappresentanze sindacali e i dirigenti della Polimeri Europa (Eni).
Dello stesso parere anche Renato Soru che ha voltuo chiarire: «non ho alcuna paura del presidente del Consiglio, semmai sono preoccupato per l'Italia». Il governatore uscente ha invocato maggiore trasparenza soprattutto per quanto riguarda la par condicio e l'ingerenza berlusconiana sui mezzi d'informazione sardi – e non solo - mostrandosi pronto ad un faccia a faccia con il capo dell'Esecutivo. »Le visite di Berlusconi sono strane, inopportune e invadenti - ha continuato Soru - e irrispettose della comunità regionale, che ha il diritto di discutere autonomamente e in modo sereno, col confronto dei candidati. Qualcuno che viene da fuori a caratterizzarla in maniera così totalizzante per la destra, rompe questo diritto di discussione. Ma lui non è nuovo in questo, l'ha fatto anche in altre occasioni di recente in Sardegna, con un'invadenza che gli è propria. Vuole mostrare che può far eleggere chiunque, dopo un'ora di discorso può dire al suo candidato 'Scusa Ugo, ora dì qualcosa tu, però in fretta', e poi magari non gli fa spendere nemmeno una parola. Lui ha in mente questo, e a quel punto mostrare che i livelli istituzionali non esistono più, esiste solo lui, esiste solo il suo potere a cui non si contrappone nessuno, nemmeno un presidente della Regione che a quel punto sarebbe semplicemente una sua controfigura, un suo proconsole. Lui - ha concluso Soru - ha in mente un Paese dove c'è solo lui e gli altri livelli istituzionali sono annullati dalla sua capacità elettorale di insediare chiunque».
A.Dra
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