26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Immigrazione clandestina

«Garantire a Lampedusa l’ordine sociale»

E' l'appello dell'assessore regionale alla Cooperazione, Roberto Di Mauro, che è solidale con il sindaco di Lampedusa Dino De Rubeis

«Il governo nazionale e la Comunità europea non possono rimanere inerti davanti alla tragedia della migrazione di fiumi di clandestini nel canale di Sicilia, in condizioni sempre più tristi. Ordine pubblico e convivenza civile a Lampedusa si stanno scardinando. Al di là dei programmi di lunga scadenza, ciò che serve nel frattempo è garantire l'ordine sociale, stabilendo tempi certi e modalità di rimpatrio per più di 1300 persone».

E' l'appello dell'assessore regionale alla Cooperazione, Roberto Di Mauro, che è solidale con il sindaco di Lampedusa Dino De Rubeis, che ha lanciato un «grido d'emergenza» per la sicurezza della comunità isolana e degli stessi immigrati, ammassati in condizioni non certo d'accoglienza ma di carcerazione.

«Esiste un legame assoluto – ha aggiunto Di Mauro - tra flussi immigratori, flussi commerciali e sviluppo. Non sono le restrizioni frontaliere, l'apertura di nuovi centri d'accoglienza, di riconoscimento e di espatrio che possono fermare la catena di migranti o il traffico di clandestini, entrambi facce della stessa medaglia». «Bisogna creare condizioni di benessere – ha proseguito - nei paesi di provenienza per trattenere lì i lavoratori. Diversamente, continueranno a cercare altrove la realizzazione delle loro aspettative, creando ulteriore sottosviluppo nei loro paesi ai danni della loro stessa economia».

«I siciliani, storicamente, sono un popolo accogliente e, oggi, i lampedusani continuano a dimostrarlo con la loro ospitalità. Il fiume di migranti, però, non si ferma e la direttiva del Viminale, secondo cui i clandestini arrivati negli ultimi giorni non lasceranno l'isola se non per essere rimpatriati, non può essere la soluzione».