31 luglio 2025
Aggiornato 22:30
Crisi Gaza

Gaza, per la pace si mobilita la società civile

Verini: «Ad Assisi momento di straordinaria intensità e di grande valore»

Tante le manifestazioni in tutta Italia e in Europa contro le violenze in Medio Oriente, che continuano nonostante la risoluzione 1860 approvata giovedì scorso dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un immediato cessate il fuoco. Tante le iniziative politiche e della società civile a sostegno della pace. Dopo la diplomazia e la politica è il mondo dell'associazionismo a mobilitarsi per fermare la guerra in Medio Oriente. L'epicentro di queste iniziative sarà domenica 17 gennaio ad Assisi. Dalla città umbra partirà infatti alle ore 10.00 la manifestazione nazionale promossa e organizzata dalla Tavola della Pace. Un corteo a cui aderiranno svariate associazioni della società civile tra cui il Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, Acli, Agesci, Arci, Articolo 21, Cgil, Pax Christi, Legambiente, Associazione delle Ong italiane, Libera- Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie , Beati i Costruttori di pace, Cipsi, Banca Etica e Focsiv.

«Dobbiamo fare la nostra scelta, è tempo di rompere il silenzio assordante dell`Italia - afferma Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, associazione che promuove la tradizionale marcia della Pace Perugia-Assisi. «Se non vogliamo essere complici della guerra - secondo l'appello diffuso da Tavola della pace - dobbiamo fare l`impossibile per fermarla e impegnarci a costruire la pace. Ad Assisi vogliamo gridare la nostra indignazione, chiedere ancora una volta la fine dei combattimenti, approfondire il confronto sulle proposte per uscire da questa tragedia». Secondo Giuseppe Giulietti, portavoce Articolo21, «Umbria ed Assisi saranno per la ennesima volta protagoniste di un movimento che si propone di indicare soluzioni quando tutto sembra ormai perso, quando la politica e le diplomazie rischiano di alzare bandiera bianca. Eppure vale la pena di provarci e di esserci». L'associazione Articolo21 ha deciso di aprire ,da qui a sabato, uno spazio specifico per raccogliere testimonianza, contributi, critiche, volti a favorire la piu' «ampia e rigorosa informazione» su quanto sta accadendo a Gaza e in Israele e per «preservare le ragioni di chi non intende rassegnarsi al trionfo eterno dei signori della guerra e del terrore».

Sempre ad Assisi, domenica 11 gennaio si è tenuta un'iniziativa di raccoglimento e preghiera promossa dai Vescovi dell'Umbria nella Basilica di San Francesco. Molte le persone che hanno risposto all'appello del vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino che ha chiesto una preghiera speciale in tutte le Messe della domenica perché cessi il conflitto sulla striscia di Gaza e con l'auspicio che «in sintonia con gli appelli del Santo Padre, la logica rabbiosa dell'odio non prevalga sulla speranza di potersi incontrare per riprendere il dialogo e mettere a punto le condizioni di una pace vera. Ci auguriamo che il ruolo dell'Onu si faccia sentire in modo efficace ed apprezziamo i tentativi della politica di aiutare i contendenti a sedersi intorno a un tavolo di trattative».

«Un momento di straordinaria intensità e di grande valore, non solo religioso, ma civile e morale», secondo Walter Verini, deputato del PD, presente all'iniziativa. Un'iniziativa che «aiuta a coltivare la speranza di giungere al più presto al cessate il fuoco nella striscia di Gaza e all'avvio di una tregua duratura. Una tregua che consenta di riallacciare il sia pur esile filo che dovrà portare alla pace in quella terra martoriata, e alla convivenza tra due popoli e due stati. Anche con questa iniziativa odierna, l'Umbria ha fatto sentire - e proprio da Assisi - la sua voce. Una voce di speranza e di pace, che mi auguro possa contribuire agli sforzi in corso da parte della comunità internazionale».

«Come Partito Democratico siamo impegnati - ha aggiunto Verini - a sostenere ogni sforzo che aiuti questa causa, che ponga fine a questa tragedia che sta provocando tante vittime innocenti, civili, donne e bambini. Che isoli gli atteggiamenti pericolosi e antiebraici di Hamas, che hanno provocato la reazione militare israeliana, che garantisca il diritto all'esistenza ed alla sicurezza dello Stato di Israele e il diritto ad una patria vera al popolo palestinese. Anche per questo motivo rinnoviamo l’appello alla mobilitazione umanitaria lanciato da Unicef e Caritas, convinti che solo con un impegno ed una attenzione continui in direzione della pace si possa sperare di arrestare il sanguinoso confronto in atto».

ev