19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Elezioni regionali Abruzzo

Un voto, un posto di lavoro

Chiodi (PDL) per conquistare l'Abruzzo le prova tutte: offre lavoro in cambio di voti

Achille Lauro a Napoli regalava una scarpa e prometteva l'altra solo dopo aver saputo l'esito delle elezioni. Gianni Chiodi, che per il centrodestra corre da presidente in Abruzzo ha fatto di più, ha realizzato un video «Tutti i giovani del Presidente» promettendo un posto di lavoro a chi avrebbe votato per lui, dando appuntamento a gennaio per un colloquio di selezione.

Il video, caricato su YouTube, è stato cancellato dopo l'arrivo delle prime segnalazioni e critiche. Nei giorni cui Berlusconi, in visita elettorale in Abruzzo, monopolizzava l'attenzione sul candidato Chiodi e sferrava un nuovo ingiustificato attacco alla stampa e alla libertà di informazione, Abruzzo 24, emittente regionale, sfidava la censura e «coraggiosamente» pubblicava sul proprio sito lo spot offri-lavoro. O meglio spot elettorale visto che il video dopo la richiesta dell'invio del curriculum si chiude con l'invito al voto per Chiodi con lo sfondo dei loghi dei partiti che lo sostengono.

«Il candidato presidente del Pdl alla regione Abruzzo Gianni Chiodi, è un cattivo maestro che dovrebbe ritirarsi dalla politica. Illudere in questo modo i giovani in una regione a forte disoccupazione, proponendo un voto di scambio è un fatto ignobile che si commenta da solo. Mi auguro che intervenga la magistratura. » Lo dichiara Cesare Damiano viceministro del Lavoro del
Governo Ombra.

Per Paolo Fontanelli, responsabile Enti Locali del PD «nessuno avrebbe immaginato che sopra un problema serio e preoccupante come l’aspettativa occupazionale di tanti giovani si potesse costruire una operazione cosi strumentale e ingannevole come quella messa in piedi dal candidato presidente del PDL alla Regione Abruzzo. Ciò è avvenuto ed è molto grave. Forse gli esponenti del PDL che in queste ore si sono adoperati per chiedere all’opposizione di non «cavalcare» la tragedia della scuola di Rivoli, per essere credibili, dovrebbero immediatamente prendere le distanze da una iniziativa così «speculativa» sui bisogni e le attese di tanti giovani abruzzesi. In Toscana i debiti negli acquisti si chiamano chiodi: «Compro e lascio un chiodo, poi si vedrà». Come dire prometto, incasso e poi… Con questa battuta non intendiamo augurare all’Abruzzo un futuro pieno di «chiodi».