29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
L’appello del presidente della Repubblica Giorgo Napolitano

«Le Camere risolvano i casi Rai e Consulta»

«Obblighi a cui il Parlamento non può ulteriormente sottrarsi»

L'elezione di un giudice costituzionale e del presidente della commissione di Vigilanza Rai sono «obblighi a cui il Parlamento non può ulteriormente sottrarsi». E' il duro appello che lancia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una dichiarazione al termine di una conversazione telefonica con Marco Pannella che sta facendo lo sciopero della fame per queste due insolute vicende.

In particolare proprio per l’elezione del presidente della Commissione di Vigilanza Rai la maggioranza sta volontariamente disertando e boicottando i lavori parlamentari.

Napolitano richiama quindi tutte le forze politiche, pur nella «comprensibile diversità di valutazioni politiche», a far prevalere «la consapevolezza dell'inderogabile dovere costituzionale da adempiere».

Le parole del presidente della Repubblica sulla necessità di rispettare le istituzioni e in particolare riguardo allo stallo della commissione di Vigilanza Rai e della Corte Costituzionale, secondo Paolo Gentiloni, «hanno un peso enorme». E fanno seguito ai richiami dei presidenti delle Camere.
«Dopo cinque mesi di ostruzionismo - aggiunge il responsabile comunicazione del PD - la maggioranza non può bloccare istituzioni così fondamentali per la democrazia».

«Condividiamo totalmente le parole del Capo dello Stato in merito alla Consulta e alla Commissione di vigilanza della Rai», ribadiscono Anna Finocchiaro e Antonello Soro, presidenti dei gruppi parlamentari del Pd a Palazzo Madama e a Montecitorio.

«Le sue preoccupazioni sono le nostre - osservano i due esponenti del PD: importanti organismi di garanzia, che attendono una determinazione parlamentare, non possono rimanere ancora a lungo incompleti o privi di una guida».«E' necessario che le forze politiche della maggioranza - concludono Anna Finocchiaro e Antonello Soro - ascoltino le parole del Capo dello Stato e si assumano le proprie responsabilità ».

AdO