2 dicembre 2023
Aggiornato 17:00
criptomonete

Così anche le università europee si possono pagare in Bitcoin

Alcune università europee stanno inziando ad accettare bitcoin come metodo di pagamento per i corsi da parte degli studenti

Così anche le università europee si possono pagare in Bitcoin
Così anche le università europee si possono pagare in Bitcoin Foto: Shutterstock

MILANO - Il bitcoin, criptovaluta nata nel 2009, continua a ricevere elogi, critiche e sfiducia in parti uguali. Oggi il bitcoin è usato per comprare case o pagare le tasse universitarie. Le università stanno iniziando a capire che la valuta digitale è sicura quanto le carte di credito.

Nella vicina Spagna, la IEBS Business School con sede a Madrid e Barcellona, sarà la prima business school spagnola ad accettare il pagamento dei loro master e corsi post-laurea in bitcoin. Immaginate se questa stessa possibilità ci fosse in Italia, quanti pagherebbero il master in Bocconi o alla Luiss in bitcoin? In questo modo, la IEBS avrà modo di riposizionarsi come istituzione dirompente e pioniera accettando tra i suoi metodi di pagamento il bitcoin. Riposizionarsi perché IEBS non è nuova a queste iniziative, infatti permetteva già ai propri studenti di finanziare i loro studi attraverso Zank e la possibilità di effettuare il pagamento delle tasse universitarie tramite servizi innovativi come Transferwise, Kantox o Stripe, con l’obiettivo di ridurre o eliminare le commissioni sul cambio valuta e offrire in questo modo agli studenti che vengono da Paesi che non fanno parte della zona Euro, un prezzo fisso nella loro valuta locale. Malgrado Stripe abbia recentemente annunciato di voler interrompere il supporto di bitcoin per le sue transazioni a causa della sua volatilità e di commissioni sempre più ingenti, l’apertura delle università nei confronti della moneta digitale, mostra, se ancora ce ne fosse bisogno, il potenziale della tecnologia blockchain, il quale non si limita solo al settore finanziario ma ha la capacità di rivoluzionare qualsiasi segmento.

La IEBS non è l’unica università ad accettare questo tipo di pagamenti in Europa. L’università di scienze applicate e arti di Lucerna, in Svizzera, lo ha annunciato a ottobre dello scorso anno. L’università si affida all’impresa Bitcoin Suisse AG per gestire i suoi pagamenti. La società utilizza un sistema bancario simile a un portale bancario elettronico, che consente all’università di accettare la valuta digitale senza doverla tenere in suo possesso. I pagamenti in bitcoin vengono successivamente convertiti in franchi svizzeri una volta a settimana o una volta al giorno a seconda della volatilità sul prezzo del bitcoin.

La European School of Management and Technology (ESMT) di Berlino, nel dicembre del 2016, si è convertita nella prima università tedesca ad accettare il bitcoin come metodo di pagamento. L’Università di Nicosia (Cipro) è stata la prima ad accettare i bitcoin nel 2013, seguita dal King’s College nel 2014, Duke University, Princeton University e UC Berkley. Recentemente, la Varna University of Management (VUM), business school bulgara che dista da
Sofia, la capitale, circa 500 km e si affaccia sul Mar Nero, ha annunciato che permetterà a dieci candidati del suo corso di laurea in ingegneria del software di ottenere borse di studio in bitcoin. Gli studenti potranno optare (a partire da ottobre 2018) tra una borsa di studio di 1.000 euro o una quantità equivalente in bitcoin. Le borse di studio saranno assegnate agli studenti in base ai loro background e successi passati. Nel frattempo, VUM sta anche lavorando per integrare i pagamenti in bitcoin per quanto riguarda le tasse universitarie o l’affitto delle stanze all’interno del suo campus.

La recente accettazione come forma di pagamento legittima in diversi campus universitari, permetterà al bitcoin di affermarsi anche tra quelle persone che cercano modi non convenzionali di finanziarie la propria istruzione. Il bitcoin è passato dall’essere una valuta marginale a un’alternativa al contante convenzionale. L’integrazione del bitcoin come metodo di pagamento abituale è una logica conseguenza della digitalizzazione all’interno del settore dei pagamenti. Le università che accettano bitcoin sono destinate ad avere un maggior appeal per tutti gli studenti che cercano una istituzione educativa non convenzionale. Gli esperti indicano che il fatto che gli studenti universitari possano pagare con bitcoin riduce i costi, consentendo loro di avvicinarsi a questa tecnologia.

Anche le università stanno iniziando ad offrire corsi sul denaro elettronico e le criptovalute. La crescente domanda di skills in ambito blockchain ha fatto sì che in alcune università, soprattutto statunitensi, ci siano già dei corsi che permettono di approfondire la blockchain e i bitcoin. Nel 2014 l’Università di New York (NYU) ha iniziato a offrire corsi blockchain. Il primo corso aperto è stato «The Law and Business of Bitcoin and other cryptocurrencies». La Duke University offre dal 2015 «Innovation and cryptoventures», mentre la Stanford University offre il corso Bitcoin Engineering che permette agli studenti di produrre applicazioni bitcoin-friendly. Anche le università italiane si stanno adeguando pian piano, L’Università Milano-Bicocca e il Politecnico di Milano offrono ai loro studenti il corso «Bitcoin and Blockchain Technologies». Allora è proprio il caso di dirlo: il denaro elettronico si sta facendo sempre più strada, anche tra i banchi di scuola.