26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
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Caffè nel carburante dei bus di Londra, contro lo smog

La startup Bio-bean ha introdotto una piccola percentuale di olio derivante dai fondi di caffè nel carburante degli autobus

Caffè nel carburante dei bus di Londra, contro lo smog
Caffè nel carburante dei bus di Londra, contro lo smog Foto: Shutterstock

LONDRA - E’ l’immagine classica che ci ricordiamo di Londra: un autobus rosso fuoco, a due piani, che sfreccia (si fa per dire) nell’affollatissima Oxford Street, illuminato dalle scintillanti luci delle vetrine dei negozi. Oggi, a Londra, gli autobus rossi sono 9.500 e contribuiscono notevolmente ad aumentare l’inquinamento in una città che - di fatto - soffoca nello smog.

Cercando di contenere i fumi tossici del gasolio, i funzionari di trasporto e le aziende stanno cercando nuove fonti di energia per gli autobus. Pochi giorni fa, una società di nome Bio-bean, in collaborazione con il gigante petrolifero Royal Dutch Shell, ha introdotto quantità relativamente piccole di petrolio prodotto da fondi di caffè nella miscela di gasolio e biocombustibili commissionato dalle autorità cittadine.

Secondo Bio-bean, un lotto di 6mila litri sarebbe in grado di alimentare un autobus per un anno, mentre stando ai dati ufficiali del 2015, gli autobus di Londra impiegano circa 240 milioni di litri di gasolio ogni anno. Data la piccola percentuale di olio a base di caffè nel carburante degli autobus, non c'era alcuna indicazione empirica immediata che l’odore dell'aria del centro città si trasformasse nell'aroma seducente di un caffè romano, o anche di uno Starbucks. Benchè l’olio abbia un forte profumo di caffè, infatti, una volta trasformato, distillato e miscelato con il diesel minerale, l’odore è praticamente rimosso.

Nonostante la loro tradizionale propensione per il tè, i londinesi bevono una media di 2,3 tazze di caffè al giorno, producendo circa 200.000 tonnellate di fondi di caffè inutilizzati. Bio-bean raccoglie i rifiuti provenienti dai coffee shop e dalle fabbriche e li trasforma in olio. «È un ottimo esempio di ciò che si può fare quando cominciamo a ripensare i rifiuti come fonte non sfruttata», ha dichiarato in un comunicato Arthur Kay, fondatore dell'azienda.

Attualmente, secondo l’autorità dei trasporti di Londra, che gestisce il sistema di trasporto pubblico londinese, le autorità cittadine vogliono garantire che un numero crescente di autobus sia alimentato da una miscela di gasolio e biocarburanti prodotti come l'olio da cucina usato e il recupero delle aziende di lavorazione della carne. Inoltre, più di un sesto del parco autobus è alimentato da motori ibridi e tale percentuale è destinata a crescere. Le autorità vogliono anche convertire i 300 autobus a un solo piano per funzionare con elettricità o idrogeno, che non emettono gas di scarico. Per anni le autorità britanniche hanno offerto agli automobilisti che utilizzavano motori diesel a basse emissioni di carbonio tasse di circolazione inferiori. Ma negli ultimi anni, Londra e molte altre capitali europee, sono allarmate dalle concentrazioni di ossidi di azoto nocivi nell'aria della città. Solo a Londra più di 9mila cittadini muoiono prematuramente a causa della scarsa qualità dell’aria.

Queste osservazioni hanno spinto le autorità a introdurre una tassa per le persone che guidano nel centro città in veicoli alimentati da motori che non soddisfano i più recenti standard di emissioni dell' Unione europea, di solito vecchi modelli con motore a diesel. L’imposta è di 13 sterline al giorno, in aggiunta alla cosiddetta tassa di congestione applicata ai conducenti dal 2003, che ora si è attestata a 11,50 sterline al giorno, dal lunedì al venerdì.

Questo significa che usare un’auto nel centro di Londra costa almeno 21,50 sterline. Ovviamente decisamente di più del costo di un bricco di latte o di un espresso.