La situazione del cowdfunding in Italia: quale sarà il suo anno fortunato?
Analizziamo i numeri della finanza partecipativa, tra crowdfunding reward e donation, equity crowdfunding e lending

MILANO - L’anno della maturità del crowdfunding in Italia è arrivato. O forse no? Quanto meno è arrivato l'anno per l'equity crowdfunding, quello che permette di finanziare non solo le startup ma ormai anche tutte le società di capitali, grazie all'entrata nel mercato di piattaforme che trattano in modo verticale gli investimenti nel real estate e il nuovo vigore di alcune piattaforme che hanno portato lo strumento di raccolta di capita di rischio a coprire il 10% di tutto il Venture Capital italiano nel segmento early stage.
I numeri di raccolta mostrano comunque una crescita generale, anche se con una flessione nel trend. Si legge infatti, sul portale creato ad hoc crowdfundingreport.it, che la crescita del mercato rispetto al dato aggregato del 2016 è stata del 45%, con una raccolta su tutti e quattro i modelli di circa 41.4 milioni di euro ma confrontato con la raccolta dell'anno precedente la crescita risulta di solo il 15%; nel 2016 infatti il mercato del crowdfunding in Italia è riuscito a raccogliere circa 35.1 milioni di euro. Sarebbero quindi solo 6.3 i milioni in più raccolti quest'anno, la maggior parte dei quali a pannaggio della raccolta di capitali d'investimento. La percentuale di crescita dell'anno precedente invece è stata del 24% partendo da una base di raccolta del 2015 ferma, si fa per dire, a soli 26.7 milioni di euro.
Dal report è difficile comprendere quali siano stati gli incrementi reali, avendo a disposizione solo un dato aggregato riferito agli anni precedenti, ma è comunque facile comprendere quale sia il modello trainante.
Il 2017 è stato quindi l'anno dell'equity crowdfunding che ha visto un incremento, rispetto alla raccolta del 2016 ferma a 3.6 milioni, di ben il 215% nei capitali raccolti con un valore totale del mercato che, dati alla mano, è di 11.393.397 euro. Il mercato, inoltre, beneficerà di un'ulteriore spinta dalla normativa secondaria, comunicata dalla Consob, che viene con ciò adeguata alle ultime innovazioni legislative in materia di crowdfunding, in particolare la legge di bilancio per il 2017 (n. 232 dell'11 dicembre 2016) e il decreto legislativo (n. 129 del 3 agosto 2017) di recepimento della seconda direttiva europea in materia di prestazione dei servizi di investimento (Mifid 2), con entrata in vigore al 3 gennaio e successiva pubblicazione sul Gazettino Ufficiale. È prevista, inoltre, una maggiore tutela per gli investitori grazie all’obbligo, in capo ai gestori dei portali per la raccolta di capitali online, di aderire a sistemi di indennizzo o di dotarsi di copertura assicurativa, obbligo che questa volta entrerà in vigore entro i prossimi sei mesi.
Dati alla mano, si disegna sempre più una strada di incoraggiamento per gli investimenti in capitale di rischio attraverso i portali che vanno a tentare di colmare quel gap rispetto agli altri paesi europei che ci vede tra i fanalini di coda relativamente agli investimenti in Venture Capital, che potrebbe beneficiare di ulteriore benzina nel caso in cui si sviluppasse la possibilità di un mercato secondario.
Si attesta su una crescita del 26% la raccolta da parte dei modelli reward e donation, considerati congiuntamente, che passano dai 7.5 milioni raccolti nel 2016 ai 9.5 milioni di euro raccolti dalle piattaforme italiane, una crescita modesta se confrontata con gli altri modelli che risente ancora di una notevole difficoltà delle piattaforme nazionali di concentrare massa su pochi attori, complici le innumerevoli piattaforme attive che diluiscono il mercato.
La fa ancora da padrone il lending crowdfunding in termini percentuali rispetto alla raccolta totale, che pur passando dal coprire il 61% delle somme di tutte le piattaforme italiane al 56%, rimane il modello che genera più scambi.
I numeri rimangono comunque incoraggianti e positivi, se confrontati con i mercati esteri che stanno risentendo di leggere flessioni, sia in termini di crescita percentuali che in valori assoluti. Prendendo come esempio Kickstarter che ha raccolto nel 2016 607 milioni di dollari, si trova ad un totale di soltanto, si fa per dire ovviamente, di 479 milioni nel 2017. Pur mancando ancora un mese alla chiusura di questo 2017 sarà difficile eguagliare l'anno precedente. Il crowdfunding si dimostra quindi in Italia ancora uno strumento tutto da scoprire, che sicuramente ha un potenziale ancora inespresso e ci regalerà un 2018 con una buona crescita, spinto dalla voglia di fare e dalla fiducia che sempre di più l'innovazione e la digitalizzazione si stanno meritando grazie anche a persone che dedicano le loro giornate a migliorare questo paese da dietro uno schermo.
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