La Blockchain per un'identità digitale 4.0 (con una startup)
La startup vuole creare un marketplace per le certificazioni dei dati tramite blockchain mantenendo i dati stessi nelle mani dell'utente
ROMA - Utilizzare la Blockchain per migliorare la privacy e la portabilità dell’identità digitale. E’ questo l’obiettivo della startup Spidchain, nata dalla passione del CEO Gabriele Marazzi per il mondo delle criptovalute, della tecnologia blockchain e delle sue applicazioni al di fuori di tutto quello che è l’ambito monetario. «La nostra idea è quella di abilitare un marketplace per le certificazioni dei dati tramite blockchain, mentre i dati stessi rimangono solo ed esclusivamente nelle mani dell'utente, grazie ad un'app per smartphone - ci spiega Gabriele Marazzi -. L'insieme di questi dati costituisce l'identità digitale dell'utente che è da lui spendibile online nel momento in cui deve accedere ad un qualsiasi servizio terzo».
Blockchain e identità digitale
Ma partiamo dall’inizio. Gabriele e parte del team di Spidchain aveva già lavorato al progetto di Carme.io, startup il cui obiettivo era realizzare soluzioni software e hardware per la gestione delle flotte automobilistiche. Sebbene la startup avesse vinto la Call 4 Ideas 2015 di TIM WCAP, il progetto non decollò. «Ero appassionato di criptomonete e tecnologia blockchain - ci racconta Gabriele -. Ho cominciato a ragionare sull’idea di usare la blockchain per l’identità digitale, andando a migliorare la sicurezza di sistemi centralizzati come SPID». L’idea piacque subito anche agli amici Roman Zeppegno, designer e videomaker, Federico e Nicola Squartini, PhD rispettivamente in bioinformatica e in matematica. Alla squadra si unì poco dopo anche Chiara Baroni, copy writer e social media manager. Il team così composto presentò l’idea alla Cybersecurity Challenge 2016 di LUISS ENLABS e entrò poi nel successivo programma di accelerazione.
Il mercato delle startup blockchain
Che possa o meno la Blockchain essere applicata a qualsivoglia settore, il suo mercato sta registrando numeri da capogiro. Gli investimenti, di fatto, hanno raggiunto nei soli primi 9 mesi del 2017 ben 4,5 miliardi di dollari (report PitchBook). Il giro d’affari annuo delle applicazioni Blockchain a livello aziendale (i dati sono della società di ricerca Tractica) aumenterà infatti dai 2,5 miliardi di dollari del 2016 ai 19,9 miliardi previsti entro il 2025.
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Come funziona Spidchain
Ad oggi, per effettuare una registrazione online a siti che richiedono l'immissione di dati certificati, un utente deve compilare moduli lunghi e complessi, e sottostare a lunghi tempi di attesa perché i dati forniti vengano verificati. «Spidchain consente di registrarsi ad un sito per la prima volta in meno di un minuto, senza dover reinserire tutti i propri dati e soprattutto senza doverne attendere la verifica. Ci si registra con un click, un po' come quando ci si logga ad un'app o sito terzo tramite il login con Facebook, ma con Spidchain, a differenza di Facebook, la veridicità dei nostri dati è confermata in tempo reale da un ente certificatore che già ci conosce, come ad esempio la nostra banca, che certificherà i nostri dati al service provider presso cui stiamo tentando di registrarci».
L’identità digitale
La soluzione di Spidchain offre vantaggi per tutti gli attori in campo: per gli utenti, che sono i padroni dei loro dati e hanno un'identità digitale che sia effettivamente spendibile online con facilità e rapidità, rendendo per loro più semplice e veloce accedere a servizi online, per i servizi, per i quali la maggiore velocità e facilità di registrazione per gli utenti si traduce in tassi di conversione più alti e una migliore customer satisfaction, e infine per gli enti certificatori, che hanno la possibilità di guadagnare vendendo degli asset inutilizzati, che sono le certificazioni dei dati dei clienti già acquisiti.
Nuove forme di sicurezza
Uno degli aspetti più importanti di questa nuova tecnologia è rappresentato dalla sicurezza informatica. I database centralizzati si sono dimostrati più e più volte a rischio sicurezza (si pensi a tutti i casi di hackeraggio e data breach avvenuti solo nell’ultimo anno), grazie alla blockchain sarà finalmente possibile passare ad un modello non solo distribuito, ma che riporti la proprietà e la gestione dei dati personali nelle mani dell’individuo per un’identità autosovrana. «Per realizzare questa visione stiamo lavorando alla definizione di standard e protocolli internazionali per l’identità digitale distribuita autosovrana che siano universalmente validi. Lo facciamo collaborando con il W3C e con Christopher Allen, che è il co-creatore del protocollo di TLS e che possiamo anche vantare come advisor tecnico di Spidchain, ed anche con alcuni nostri competitor».
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