A Milano ci sono negozi che distribuiscono monete virtuali gratis (con il cashback)
Si chiama Byteball e permette di ottenere byte (la sua cripto) attraverso cashback con una serie di negozi affiliati a Milano
MILANO - Criptovalute distribuite in modo gratuito, sotto forma di cashback, grazie alla collaborazione dei negozianti dislocati sul territorio. Il primo test a livello mondiale di questo tipo si sta svolgendo a Milano, avviato dal creatore di Byteball, che ha scelto proprio la capitale lombarda (nonché fulcro dell’innovazione italiana) per distribuire Byte, la sua criptovaluta. E’ sufficiente conservare lo scontrino fiscale di un esercizio commerciale che ha aderito all’iniziativa «Lo scontrino Vale» e presentarlo al punto distribuzione, fare la richiesta a Byteball e ricevere i primi Bytes, il 10% di quanto speso nel negozio convenzionato.
A Milano ci sono già due punti distribuzione e oltre una decina di esercizi «affiliati», tra cui osterie, palestre, fruttivendoli. E nel caso l’acquisto venga fatto in byte, allora il cashback sarà del 20%. Il cliente, di fatto, dovrà essere già registrato su Byteball e avere un proprio wallet. A differenza della maggior parte dei sistemi di ricompensa esistenti, i Byte che i clienti ricevono non sono vincolati a un singolo commerciante o a un gruppo di commercianti, ma hanno un valore monetario reale e liquidità immediata. Per molti clienti, è anche un modo per essere introdotti nel mondo delle criptomonete.
Ma cos’è Byteball? Anche se può essere difficile da immaginare, le criptovalute sono molto più vecchie della tecnologia Blockchain. La maggior parte di noi guarda Bitcoin come la prima valuta digitale, anche se è solo la prima valuta ad essere basata sulla Blockchain. Il problema delle monete virtuali concepite prima di Bitcoin era la loro struttura centralizzata. Senza la tecnologia Blockchain, non esisteva un registro "decentralizzato, immutabile, trasparente" in cui registrare le transazioni, il che portava ad una centralizzazione. Eppure sembra che Blockchain non sia il punto di arrivo di tutte le tecnologie della moneta digitale. Byteball, infatti, si basa su un modello organizzativo completamente diverso, detto Directed Acyclic Graph (DAG). Byteball è distribuito attraverso un processo di airdrop in cui il Byte, la valuta nativa della rete, è distribuito in base alle partecipazioni Bitcoin dell'utente o - come nel caso di Milano - attraverso partnership di cashback con i commercianti partecipati. In Byteball, non ci sono blocchi. Le operazioni sono invece collegate direttamente tra loro e ciascuna di esse contiene uno o più flussi di operazioni precedenti. L'insieme di collegamenti tra le transazioni costituisce il cosiddetto DAG, al contrario del sistema "Blockchain" utilizzato in Bitcoin e in altre criptocurange. Invece di avere blocchi successivi che confermano quelli precedenti, le transazioni sono confermate da nuove transazioni che vengono dopo di loro.
Per quanto riguarda la sostenibilità, il sistema di testimoni impiegato da Byteball offre un modello di sicurezza in cui non è richiesta alcuna prova di Work mining, il che significa che l'elettricità non viene sprecata senza alcuna precauzione per proteggerla. Dal momento che Byteball non ha blocchi, non c' è alcun problema di dimensione del blocco.
A questo punto, perchè usare proprio Byteball? Dando un’occhiata al sito si possono scoprire le varie operazioni che la piattaforma rende possibili, a partire dai pagamenti digitali che - in questo caso - sono detti «condizionati», con una condizione imposta al beneficiario del denaro che, se non si verifica, permette di ricevere il denaro indietro. Byteball permette di comprare assicurazioni P2P direttamente dalla community, guadagnare attraverso la corretta previsione di eventi futuri, pagamenti via chat e tanto altro.
La distribuzione effettuata con il metodo cashback a Milano, ovviamente, rappresenta soprattutto un modo per facilitare la diffusione della criptovaluta all’interno della comunità, in modo tale che le persone familiarizzino sempre di più con le valute digitali. Per diventare un commerciante che distribuisce e accetta Byte dovrete compilare una domanda di autorizzazione. Qui i dettagli.