27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Banche

FinTech, le startup europee valgono 1,1 miliardi: cresce Berlino

La Germania è stata capace di raddoppiare, negli ultimi 3 mesi del 2017, gli investimenti raccolti dalle startup FinTech. Potrebbe essere una valida alternativa a Londra?

FinTech, le startup europee valdo 1,1 miliardi: cresce Berlino
FinTech, le startup europee valdo 1,1 miliardi: cresce Berlino Foto: Shutterstock

ROMA - E se fosse Berlino la prossima capitale del FinTech? Sono 140 i miliardi di dollari che la capitale tedesca è riuscita a intercettare nei primi tre mesi del 2017 e sono startup tedesche quelle che, negli ultimi dodici mesi, hanno chiuso i tre round più importanti, a partire dai 40 milioni raccolti dalla banca digitale N26.

Berlino raddoppia investimenti in startup FinTech
Effetto Brexit? In realtà è presto per dirlo: la city, infatti, continua a detenere il primato per il finanziamento di startup aventi sede legale nella capitale del Regno Unito. Sui 1,1 miliardi di dollari di finanziamenti complessivamente raccolti dalle startup europee del FinTech, oltre un terzo è andato appunto a società basate a Londra. Seguono altre grandi città come Berlino, Stoccolma, Parigi, Barcellona e Amsterdam. E’ quanto emerge dal rapporto FinTech Global che, tra i dati, accende i riflettori sulla capitale tedesca, capace di raddoppiare nei primi tre mesi del 2017 la percentuale di investimenti fatti in startup.

L’Open Innovation
I principali settori in cui operano le startup tedesche del FinTech sono il direct lending e quello inerente ai pagamenti alternativi. Ottimi i risultati anche quando si parla di Open Innovation, laddove le Big Company che hanno stretto sinergie con le startup si dicono pienamente soddisfatte della cooperazione.

La potenza scandinava
Da una parte la Germania, capace di raddoppiare gli investimenti, dall’altra la Scandinavia, culla e terreno fertile per lo sviluppo di una comunità di startup FinTech che resta ancora la più grande d’Europa, dopo quella britannica. Klarna e iZettle, entrambe basate a Stoccolma e valutate rispettivamente 2,25 miliardi e 500 milioni di dollari, sono le punte di eccellenza di un ecosistema che nel 2015 ha saputo raccogliere qualcosa come 13,8 miliardi di dollari di finanziamenti.

L’esempio di Banca Sella
L’Italia? Come accade già per altri settori, il nostro Paese resta tra i fanalini di coda. Ma ci è consentito sperare. Anche perchè arriva proprio dal nostro Paese una delle prime open banking platform a livello internazionale. A lanciarla è stata, qualche settimana fa, Banca Sella. Una vera e propria infrastruttura tecnologica aperta a imprese innovative e startup, che potranno accedere a servizi e funzioni finora accessibili solo dalla banca, integrando l’operatività bancaria di cui hanno bisogno direttamente nelle proprie piattaforme e nei servizi che offrono ai clienti. Banca Sella apre quindi ai clienti le API (Application Programming Interface, semplici librerie di integrazione che permettono agli sviluppatori di integrare applicativi differenti) e rende accessibile la propria infrastruttura tecnologica e informativa a imprese e startup per consentire loro di far dialogare in modo automatico le piattaforme informatiche con i sistemi della banca.