26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Terremoto in centro Italia

Terremoto, cosa possono fare startup e tecnologia

Dalla rete di telefoni connessi, alla diffusione del wi-fi, dai droni ai congegni per rilevare le prime onde sismiche. La tecnologia non può prevedere i terremoti, ma può darci una mano a evitare le vittime

ROMA - Il terremoto che si è verificato nel centro Italia nella notte tra il 23 e il 24 agosto e che, nel momento in cui scriviamo, ha lasciato dietro di sé una scia di 247 vittime e 400 feriti, ha letteralmente scosso tutta la Penisola. Concentrandoci sulla tecnologia e sull’innovazione, ci siamo sentiti in dovere di chiederci cosa e come questa imponente rivoluzione digitale possa in qualche modo prevenire le conseguenze catastrofiche di questi episodi dei quali l’Italia è sempre più protagonista.

L’importanza del wi-fi
Lo sappiamo. Purtroppo l’Italia non è un Paese connesso. L’espansione della banda larga anche nei paesi più sperduti della Penisola sta facendo passi avanti e dovrà farli sempre di più per permettere alla tecnologia di intervenire nella vita di tutti i giorni. Dopo un terremoto, aprire le reti Wi-Fi per contattare i soccorsi e per potenziarli potrebbe essere una soluzione volta a salvare molte vite umane. L’appello è stato lanciato anche dal Consiglio Nazionale dei Geologi che ha invitato chiunque possa farlo a lasciare i propri dispositivi wi fi senza password per permettere una maggiore comunicazione via internet tra i soccorritori. Grazie alla connessione wi-fi è, infatti, possibile mettere in contatto i vari campi, attivare dei numeri fissi da contattare in modo tale che gli sfollati possano interagire tra loro e con il mondo esterno.

L’app per rilevare i terremoti
Prevedere un terremoto è ancora impossibile. La tecnologia, tuttavia, ci viene in aiuto per cercare di rilevare i sismi in modo più tempestivo attraverso una rete di smartphone in tutto il mondo. Questo lo rende possibile MyShake, l’applicazione gratuita sviluppata dai ricercatori dell’università della California, guidati da Richard Allen. Lo scopo è quello di creare una rete di sismografi utilizzando l’accelerometro presente nei nostri smartphone e cercare quindi di rilevare il sisma prima che questo si verifichi nella realtà.

Droni come sentinelle
Una delle caratteristiche principali dei droni è che possono raggiungere luoghi spesso inaccessibili all’essere umano, in questo caso alle persone che si occupano dei soccorsi. Ci sono startup nate appositamente per per questi scopi come AeronDron di Parma. Il drone può essere utilizzato per monitorare in modo più dettagliato i territori e con le riprese aeree è possibile - grazie alla realtà virtuale - studiare con precisione le strutture geologiche del terreno in grado di produrre, in futuro, i terremoti.

Anticipare i terremoti
Benché un terremoto non si possa, di fatto, prevedere, esiste un congegno in grado di raccogliere le informazioni sulle onde sismiche primarie che precedono quelle del terremoto vero e proprio. In questo modo è possibile prepararsi, seppur con un margine di tempo piuttosto minimo, e mettersi in salvo. Guardian SismAlarm è un impianto di analisi di un tipo di onde che viaggiano a una frequenza di solito impossibile da percepire per un essere umano ma che precedono  le scosse più violente  di cui purtroppo ci si rende conto solo nel momento in cui accadono. Il congegno può essere acquistato al costo di 99 euro e applicato all’interno della casa. Al captare della prima onda sismica comincia a lampeggiare e suonare. La diffusione di questo dispositivo potrebbe essere davvero importante per scongiurare un elevato numero di vittime