Obama in Grecia: ci vuole un cambio di rotta per la globalizzazione
Sono convinto che la strada della globalizzazione richiede una correzione di rotta, ha detto il presidente uscente degli Stati Uniti da Atene, prima di partire per Berlino, ultima tappa della sua tournée di commiato
ATENE - "La diseguaglianza rappresenta una delle maggiori sfide alle nostre economie e alle democrazie». È un Barack Obama determinato quello che si è rivolto alla comunità greca nel discorso di chiusura della sua visita in Grecia, l'ultima missione europea da presidente degli Stati Uniti.
"La strada della globalizzazione richiede una correzione di rotta"
"Sono convinto che la strada della globalizzazione richiede una correzione di rotta", ha ribadito Obama che nel suo discorso ha fatto ripetutamente allusione alla rabbia che alla fine ha portato al successo dei movimenti populisti in Europa e negli Stati Uniti, come il referendum sulla Brexit e l'elezione a sorpresa di Donald Trump. "L'impulso a tirarsi indietro da un mondo globalizzato è comprensibile - ha detto - ma vista la natura della tecnologia è mia opinione che non sia possibile isolarsi dagli altri». Obama, che durante la sua presenza in Grecia ha visitato anche l'Acropoli, rivolgendosi agli ateniesi ha sottolineato che proprio nella città greca è nata la democrazia. Tuttavia la sua presenza è stata anche duramente contestata da una parte di cittadini greci. Ripartito alla volta di Berlino, per l'ultima tappa della sua tournée di commiato, dopo l'incontro con la cancelliera Angela Merkel, il presidente americano uscente vedrà anche la premier britannica May, il presidente del Consiglio Renzi, il presidente francese Hollande e il premier spagnolo Rajoy con cui discuterà delle crisi in Siria e Ucraina e della lotta all'Isis.
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