Immigrati, la marcia di pachistani e afgani tra Serbia e Croazia
Un centinaio di migranti afgani e pachistani, da tempo bloccati in Serbia, hanno marciato, al freddo e sotto la pioggia, scortati dalla polizia, lungo l'autostrada che collega Belgrado con il confine serbo-croato, nella speranza di poter continuare il loro viaggio verso l'Europa
PECINCI - Un centinaio di migranti afgani e pachistani, da tempo bloccati in Serbia, hanno marciato, al freddo e sotto la pioggia, scortati dalla polizia, lungo l'autostrada che collega Belgrado con il confine serbo-croato, nella speranza di poter continuare il loro viaggio verso l'Europa.
Sfida alle frontiere
«La maggior parte della gente ci ha detto che con questa marcia non otterremo l'apertura della frontiera - dice un pachistano - noi però pensiamo che ci lasceranno passare e che questa protesta servirà». In testa al corteo improvvisto, qualche cartello con la scritta: «Per favore, aprite i confini» oppure «Stop alla guerra». «Continueremo verso l'Italia o la Francia - ha concluso il giovane - la maggior parte di noi vuole andare in questi Paesi».
Più di 6000 migranti bloccati in Serbia
Secondo i dati dell'Unhcr, l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, sono circa 6.300 i migranti attualmente bloccati in Serbia, arrivati attraverso la rotta dei Balcani tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016. Un flusso interrotto - o quanto meno ridotto a poche decine di clandestini - da marzo 2016, quando la Serbia ha scelto di chiudere i propri confini.
(Immagini Afp)
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