19 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Cina

Xi Jinping: «Cina invincibile se ha fiducia in se stessa»

Il discorso è stato pronunciato durante una sessione di studio presso la Scuola centrale del Partito l'11 gennaio, ma è stato pubblicato nei giorni scorsi sul giornale di partito Qiushi

Il Presidente cinese, Xi Jinping
Il Presidente cinese, Xi Jinping Foto: Unione Europea

PECHINO - Il presidente cinese Xi Jinping ha galvanizzato i quadri del Partito comunista cinese, con un discorso nel quale ha definito la Cina «invincibile», finché riuscirà ad avere «fiducia in se stessa» e costruirà un proprio vibrante mercato interno, al di là delle sfide internazionali che si trova a dover affrontare. Il discorso è stato pronunciato durante una sessione di studio presso la Scuola centrale del Partito l'11 gennaio, ma è stato pubblicato nei giorni scorsi sul giornale di partito Qiushi, secondo quanto riporta oggi anche il South China Morning Post.

Pochi giorni prima a Washington c'era stato l'assalto suprematista al Campidoglio e Xi fa un velato riferimento anche a questo episodio. «Al momento il mondo sta facendo esperienza di cambiamenti profondi e senza precedenti», ha detto il presidente cinese. «La formula più aderente al mondo di oggi può essere sintetizzata in una parola: caos. E sembra che questa situazione continuerà per un po' di tempo».

Il discorso - lungo 12mila caratteri - si concentra sulla risposta cinese al Covid. «A giudicare da come questa pandemia è stata gestita dalle diverse leadership e dai sistemi politici nel mondo, possiamo chiaramente vedere che noi l'abbiamo fatto meglio», ha sostenuto il leader cinese. «Il tempo e la storia - ha continuato - sono dalla nostra parte e in questo risiede la nostra convinzione e la nostra resilienza, per questo siamo così determinati e fiduciosi».

Sfide da affrontare ce ne sono ancora, ha ammesso Xi, ma ancor più opportunità. «Dobbiamo essere coscienti che lo sviluppo del nostro paese è ancora in una fase di importante opportunità strategica e che le nostre opportunità e sfide dovranno affrontare nuovi sviluppi e cambiamenti». Si tratta di opportunità e sfide «enormi e senza precedenti», ma - ha assicurato il presidente cinese - «le opportunità sono più grandi delle sfide».

Xi Jinping, che negli anni di Donald Trump alla Casa bianca si è proposto come campione della globalizzazione, in questo discorso ha presentato un atteggiamento piuttosto in equilibrio su questa nozione. «Dal momento che la globalizzazione deve affrontare correnti contrarie, noi dobbiamo capire come gestire la relazione tra la fiducia in noi stessi e l'apertura», ha segnalato. «Dobbiamo fare un buon lavoro - ha detto ancora - nel partecipare alla divisione internazionale del lavoro e nello stesso tempo salvaguardare la sicurezza nazionale; fare un buon uso del capitale straniero e condurre appropriati controlli di sicurezza nello stesso tempo in cui apriamo di più le nostre porte».

La nozione di fiducia in se stessi, nel discorso di Xi, assume una particolare importanza. «Finché riusciremo ad avere fiducia in noi stessi e manterremo un vibrante flusso di beni e servizi all'interno, allora saremo invincibili, non importa quale sarà la tempesta che sconvolgerà le cose a livello internazionale. Noi sopravviveremo e continueremo a svilupparci, e nessuno potrà picchiarci o soffocarci a morte». In quest'ultima frase apparentemente c'è un riferimento sottile alla vicenda di George Floyd, il nero americano soffocato a morte da un poliziotto Usa, che ha portato a grandi manifestazioni anti-razziste in America.

Xi è anche ripartito all'attacco di quei funzionari del Pcc che si comportano in maniera egoistica o che guardano al loro orticello. Bisogna - ha detto il presidente - «costruire un mercato unificato che serve l'intero paese», quindi i quadri dovranno non solo «preoccuparsi del loro piccolo dominio o mercato, ma lavorare duro per far sì che la nostra piccola economia fiorisca».

(con fonte Askanews)