7 ottobre 2024
Aggiornato 03:30
Crisi coreana

Trump: «Non vedo l'ora di incontrare Kim Jong Un»

Il Presidente degli Stati Uniti: «Si rende conto che Corea del Nord ha enorme potenziale economico». Intanto, secondo un'analisi del Washington Post, Trump, nel 2018, avrebbe detto 15 bugie al giorno

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WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è detto pronto oggi a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong Un, che ieri si era dichiarato disponibile a un nuovo summit con l'inquilino della Casa Bianca in qualsiasi momento. «Non vedo l'ora di incontrare il presidente Kim, che si rende conto molto bene che la Corea del Nord ha un enorme potenziale economico», ha scritto Trump in un breve tweet. Dopo lo storico vertice dello scorso giugno a Singapore, Trump ha insistito molto sulle prospettive di sviluppo economico della Corea del Nord, in caso di totale e verificata denuclearizzazione, con conseguente revoca delle sanzioni internazionali.

Nucleare, l'impegno di Kim

Trump, che in passato aveva detto di sperare in un nuovo summit con Kim all'inizio del 2019, ha ribadito oggi il suo interesse per un tale incontro sulla scia delle dichiarazioni fatte da Kim nel suo discorso di Capodanno. Il leader nordcoreano ha confermato l'impegno del suo Paese a fermare la produzione e i test sulle armi nucleari. Kim ha dichiarato di voler incontrare Trump in qualsiasi momento per «produrre risultati che verranno acclamati dalla comunità internazionale». Ma il leader della Nordcorea ha anche avvertito nel suo discorso che Pyongyang potrebbe cambiare atteggiamento se Washington non dovesse mantenere, nonostante il riavvicinamento diplomatico da giugno, il suo impegno a revocare le sanzioni economiche contro la Corea del Nord.

Washington Post: nel 2018 Trump ha detto oltre 7.600 bugie

Oltre 7.600 bugie, in media 15 al giorno. E' questo il bilancio «presidenziale» di Donald Trump per il 2018. I calcoli sono del Washington Post, secondo cui il passo con cui i 45esimo Commander in chief ha detto falsità è stato quasi tre volte più veloce rispetto al 2017. Stando al giornale della capitale americana, Trump ha iniziato il 2018 con lo stesso passo di falsità pronunciate nel 2017. Fino a maggio, in genere ha fatto tra le 200 e le 500 affermazione false o fuorvianti al mese. Il ritmo di menzogne è accelerato a giugno, quando ne ha dette 500. Sia a luglio sia ad agosto ne ha pronunciate quasi 500, a settembre ha sfiorato le 600, a ottobre ha superato quota 1.200 e a novembre è arrivato quasi a 900. Nell'ultimo mese è tornato intorno alle 200.

17% su Twitter

L'intensificarsi delle falsità di Trump c'è stato parallelamente al venire meno dei briefing con la stampa della sua portavoce. Le bugie sono state maggiori durante i comizi del presidente, tenuti come se stesse ancora (o già, se si pensa al 2020) in campagna elettorale. Il 17% delle falsità è stato scritto nero su bianco su Twitter.