4 ottobre 2024
Aggiornato 04:00
Unione Europea

Addio al cambio tra ora solare e legale: sarà «estate» tutto l'anno

La decisione praticamente ormai presa dall'Ue e annunciata dal presidente della Commissione Jean Claude Juncker dopo un sondaggio pubblico europeo

Ora legale
Ora legale Foto: Shutterstock

BRUXELLES - L'Europa ha deciso: addio alla distinzione tra ora legale e ora solare. «C'è stato un sondaggio pubblico, hanno risposto in milioni e c'è la volontà che l'orario estivo sia quello usato tutto l'anno in futuro. Quindi sarà così», ha confermato in un'intervista alla tv tedesca ZDF, il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. La proposta definitiva della Commissione, ha quindi spiegato Juncker dopo l'ok odierno dovrà essere approvata successivamente dal Parlamento europeo e dai capi di Stato e di governo, il Consiglio europeo. Il sondaggio ha ricevuto una valanga di risposte, ben 4,6 milioni, il numero più alto mai avuto da una consultazione pubblica Ue. Ad accendere il dibattito sono stati in particolare i Paesi del Nord e Baltici, ritenendo superate le ragioni dell'ora legale quale il risparmio energetico e adducendo anche motivi di sanità pubblica come i costi dei disturbi del sonno provocati dal cambiamento orario. I risultati vedrebbe una schiacciante maggioranza delle risposte, pari all'80%, favorevole all'abolizione dell'ora legale. Allo stesso tempo però, i rispondenti, secondo altre fonti, sarebbero per quasi due terzi (3 milioni) solo tedeschi.

Ma non si tratta di un referendum
«Non è un referendum, è una consultazione, e terremo conto nella nostra analisi in modo debito di tutti gli aspetti legati ai contributi ricevuti» oltre ad altri studi e rapporti, ha assicurato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas, ricordando che anche il Parlamento europeo dovrà esprimersi. Il tema intanto è finito anche sul tavolo del 'conclave' dei commissari a Genval, dove è in corso il seminario annuale del Collegio dopo la pausa estiva per preparare il discorso sullo stato dell'Unione (previsto il 12 settembre) e il programma di lavoro, in questo caso gli ultimi del mandato della Commissione Juncker.

Come funziona la consultazione
L'esecutivo comunitario ha condotto la consultazione su richiesta dell'Europarlamento. Il dossier è stato aperto in seguito alle richieste di alcuni Paesi tra cui Finlandia e Lituania a cui si sono aggiunti Estonia, Svezia e Polonia, ed è sostenuto anche da alcuni eurodeputati liberali tedeschi che a febbraio avevano presentato una risoluzione. La direttiva Ue che armonizza il passaggio ora solare-legale è del 2000, ma nella maggior parte dei Paesi questo veniva applicato già prima ed è stato usato per la prima volta durante la Prima guerra mondiale.

Le razioni: felice il Codacons
«Da circa 20 anni chiediamo di eliminare il passaggio da ora solare a ora legale, e in base ai nostri sondaggi l'80% dei cittadini italiani si dice contrario al cambio delle lancette dell'orologio da eseguire due volte l'anno» ha spiegato il presidente Carlo Rienzi. «Come da sempre sostenuto dal Codacons i costi relativi al passaggio all'ora legale sono decisamente superiori ai benefici: lo sfasamento di un'ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico per circa il 15% dei cittadini, e produce disturbi del sonno in un bambino su due. Risintonizzare i ritmi biologici provoca un disagio per l'organismo, anche negli individui adulti: è stato infatti dimostrato come il passaggio da ora solare a ora legale (e viceversa) generi nei primi giorni stanchezza, apatia, nervosismo, emicranie e, in alcuni casi, addirittura stati depressivi, con ripercussioni dirette sulla produttività sul lavoro».

Interdetto Salvini
«La Commissione Europea lavora tanto per eliminare l'#oralegale, ma se ne frega di lavorare per ottenere finalmente un'immigrazione legale. Non ho parole, gli Italiani pagano miliardi per cambiare le lancette agli orologi...» il commento sarcastico su Twitter del vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini su Twitter.

Il Pd: «Idea pessima, è triplo danno»
«L'ora legale non ha solo un valore economico importante per tanti Paesi meridionali della Ue, ma vi è di più: rappresenta anche uno spartiacque psicologico e incide tanto sulla nostra socialità che sui nostri ritmi di vita. E tuttavia l'abolizione dell'ora legale, che pare la Commissione Europea si accinga inopinatamente a proporre, non rappresenterebbe solo un danno economico e di costume, ma anche politico». Lo affermano in una nota Ivan Scalfarotto componente commissione Esteri e Chiara Gribaudo, responsabile Lavoro Pd. «Si dimostrerebbero ancora una volta - aggiungono - le peggiori tesi euroscettiche: quelle che vedono l'Europa come una regolamentatrice minuziosa e pignola di aspetti minori delle nostre vite, come il famoso grado di curvatura dei cetrioli, e invece completamente assente su questioni centrali e strategiche come le crescita o il lavoro. Non si capisce davvero quale bisogno senta la Commissione di aprire un nuovo fronte di polemica sull'Europa, soprattutto nei Paesi meridionali dell'Unione, e per quale motivo poi si vogliano solleticare istinti anti-modernisti che già serpeggiano pericolosamente nelle nostre opinioni pubbliche. Non si può che augurarsi che questa balzana iniziativa si riveli essere soltanto il risultato del lavoro di un qualche zelante funzionario brussellese, preoccupato di giustificare la propria presenza in ufficio nel mese di agosto», concludono i due esponenti dem.