27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Usa-Russia

Trump ringrazia (sarcasticamente) Putin: Con i diplomatici espulsi risparmieremo

Donald Trump ha sarcasticamente ringraziato Vladimir Putin per avere deciso di espellere centinaia di diplomatici americani dalla Russia, una mossa fatta come ritorsione per le sanzioni decise da Congresso e poi promulgate controvoglia dal presidente Usa.

NEW YORK - Donald Trump ha sarcasticamente ringraziato Vladimir Putin per avere deciso di espellere centinaia di diplomatici americani dalla Russia, una mossa fatta come ritorsione per le sanzioni decise da Congresso e poi promulgate controvoglia dal presidente Usa. Parlando ieri dal suo golf club in New Jersey, dove sta trascorrendo quella che la Casa Bianca ha definito una «vacanza di lavoro», Trump ha detto: «Stiamo cercando di ridurre il nostro libro paga e per quanto mi riguarda sono molto grato che lui [il leader russo] abbia lasciato andare molte persone perché ora abbiamo un libro paga più piccolo», cosa probabilmente non vera dal momento che queste persone non sono state licenziate dagli Usa ma a loro è stato ordinato dal Cremlino di lasciare il suolo russo. «Non c'è una vera ragione per loro per ritornare» in Russia «risparmieremo un sacco di soldi», ha aggiunto Trump.

La minaccia alla Corea del Nord
Il leader americano ha spaziato su vari temi all'ordine del giorno a cominciare dalla Corea del Nord: qualche ora dopo avere detto che l'avvertimento all'insegna di «fuoco e furia» non è forse stato abbastanza, Trump ha spiegato che «siamo pronti a varie alternative» ma non ha specificato quali. Per lui il leader nordcoreano «Kim Jong Un ha mancato di rispetto al nostro Paese e ha detto cose tremende. Ma con me non la passa liscia. L'hanno passata liscia per molto tempo, lui e la sua famiglia. Con me non sarà più così. Vediamo cosa farà con Guam», l'isola nel Pacifico nel suo mirino (Pypngyang vorrebbe lanciare missili nelle acque vicine al territorio Usa). «Se fa qualcosa a Guam, in Corea del Nord succederanno cose che nessuno ha mai visto», ha aggiunto Trump. Il presidente ha poi proseguito aggiungendo che il suo obiettivo principale è «denuclearizzare il mondo» e certamente la penisola coreana. E che se per il suo predecessrore Barack Obama «il più grande pericolo per il mondo era il cambiamento climatico, io non sono affatto d'accordo: per me è il nucleare».

Russiagate
Trump si è pronunciato anche sul recente raid fatto dall'Fbi alla casa dell'ex direttore della sua campagna, Paul Manafort: «Ho sempre creduto che sia un buon'uomo. Fa forse come tanta altra gente, riceve pagamenti come consulente da ovunque, chi lo sa. Ma credo che sia stata una cosa dura svegliarlo, magari la sua famiglia era con lui», ha aggiunto in riferimento alla retata mattutina.Trump si è pronunciato anche su Jeff Sessions, il segretario alla Giustizia che con il senno di poi non avrebbe arruolato se avesse saputo che si sarebbe poi astenuto dal Russiagate, l'inchiesta sull'interferenza del Cremlino nelle elezioni presidenziali dello scorso novembre e sulla potenziale collusione tra la sua campagna e funzionari russi. La relazione tra i due «è quel che è. Va bene. Sta lavorando duro sui confini [contro l'immigrazione illegale]. Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto sui confini». E in merito al Russiagate lui ha ribadito: non c'è stata alcuna collusione. Semmai, ha concluso, «sono i democratici ad avere colluso. Con l'Ucraina».