28 agosto 2025
Aggiornato 12:30
In una vecchia intervista al Telegraph

Quando Kohl ammetteva: «Per introdurre l'euro ho agito come un dittatore...»

L'appena compianto ex cancelliere tedesco Helmut Kohl è considerato l'artefice della riunificazione tedesca ma anche uno degli autori dell'eurozona. Abbiamo ripescato per voi questa intervista incredibile in cui ammette quello che abbiamo sempre pensato

BERLINO - In occasione della sua recente dipartita, Helmut Kohl è stato giustamente commemorato come artefice della riunificazione della Germania, ma anche come uno degli artefici dell'Unione monetaria, insieme al collega Mitterand. Un ruolo di cui l'ex cancelliere è sempre andato fiero, al punto che, in un'intervista al Telegraph rilasciata nel 2002, ma pubblicata diversi anni dopo, Kohl non ha fatto mistero di aver perseguito il progetto dell'eurozona con metodi paternalistici ma anche, per così dire, «autoritari». Obiettivo realizzato a piccoli passi, ma tenacemente.

Lo scetticismo dell'opinione pubblica
Kohl, dichiara in quell'intervista, sapeva perfettamente che l'opinione pubblica non era dalla sua: «Sapevo che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania. In un referendum sull’introduzione dell’euro saremmo usciti sconfitti. È abbastanza chiaro. Avrei perso, e per sette a tre», dichiara lucidamente. E si mostra conscio anche di una delle cause dello scetticismo dell'opinione pubblica: l'idea, cioè, di unione monetaria senza un’unione economica e fiscale, circostanza che è poi alla base della crisi del debito in cui da anni naviga l'Europa. Ma quella consapevolezza non l'ha fermato.

Metodi... autoritari
Tutt'altro: perché Kohl era convinto che l’adozione dell’euro fosse l'emblema del progetto europeo, progetto che ha impedito che scoppiasse la guerra nel continente. Un progetto talmente importante che, afferma lui stesso, non ha avuto remore ad attuarlo anche con metodi «autoritari»: «Se un cancelliere cerca di far passare qualcosa, deve essere un uomo di potere, e se è intelligente, sa quando il momento è maturo. In un caso – l’euro – ho agito come un dittatore … L’euro è sinonimo di Europa. L’Europa, per la prima volta, non è più in guerra».

Democrazia e progetti politici
Una concezione della democrazia un po' forzata, non c'è che dire, quella dell'ex cancelliere. Che si giustifica così: «La vita politica è fatta così: le elezioni vanno e vengono. La democrazia rappresentativa può avere successo solo se ci si ferma e si dice: ‘Basta. Dedicherò la mia vita, la mia intera esistenza, a un progetto politico’, come ho fatto io. Allora automaticamente nel tuo partito ci sarà un sacco di gente che dice: ‘Se questo progetto fallisce, fallisco anch’io’».

E su Schaeuble...
Nella stessa intervista, Kohl ammette che Wolfgang Schaeuble, l’attuale ministro delle finanze della Germania, all’epoca considerato il suo papabile successore, non avesse l’autorevolezzapolitica per gestire il cambiamento. «Schaeuble è un uomo molto dotato, non ci sono dubbi, ma non era materia per un nuovo arrivato: doveva essere qualcuno dotato di una autorità indiscussa».