23 marzo 2025
Aggiornato 19:01
Harris: Pyongyang non è in grado di colpire la portaerei Vinson

Corea del Nord, ammiraglio Usa: Pyongyang è una minaccia per le Hawaii, serve scudo antimissile

Secondo l'ammiraglio Harry Harris, a capo dello U.S. Pacific Command (Uspacom), la Corea del Nord sarebbe una minaccia per le isole Hawaii, e per questo gli Usa dovrebbero valutare un sistema anti-missile

NEW YORK - «La Corea del Nord è la più grande minaccia» per gli Stati Uniti e «Kim Jong-Un è chiaramente nella posizione di minacciare le Hawaii, oggi». Lo ha detto l'ammiraglio Harry Harris, a capo dello U.S. Pacific Command (Uspacom), il comando unificato delle Forze armate degli Stati Uniti responsabile per l'area dell'oceano Pacifico e gran parte dell'oceano Indiano, parlando davanti alla commissione delle Forze armate della Camera.

Difesa missilistica alle Hawaii
Per questo, Harris ha suggerito la possibilità di «installare una difesa missilistica alle Hawaii [...] Non condivido la vostra sicurezza sul fatto che [Pyongyang, ndr] non cercherà di attaccare gli Stati Uniti, una volta capace di farlo [...] Le difese missilistiche statunitensi sono sufficienti, oggi, per proteggere le Hawaii dalla Corea del Nord, ma un giorno potrebbero essere sopraffatte». «Con ogni test, Kim Jong-Un si è avvicinato al suo obiettivo dichiarato di ottenere la capacità di un attacco nucleare preventivo contro le città americane» ha detto Harris.

Ma Pyongyang non è forte come si crede
Harris ha poi detto che la Corea del Nord non è in grado di colpire il gruppo di navi da guerra guidato dalla portaerei statunitense Carl Vinson, che sta viaggiando verso la penisola coreana; se Pyongyang dovesse provare a colpirla, il missile verrebbe distrutto dalle difese delle navi statunitensi. Harris si è poi preso la responsabilità per le incomprensioni e le inesattezze emerse sulla rotta della Vinson, che navigava verso la parte opposta, quando il presidente Donald Trump ne annunciava l'avvicinamento alle coste coreane.

Incontro alla Casa Bianca
Ieri si è tenuto alla Casa Bianca un incontro a cui sono stati invitati i cento senatori, che sono stati informati sull'evoluzione della situazione nordcoreana dal segretario di Stato, Rex Tillerson, da quello della Difesa, Jim Mattis, dal direttore dell'intelligence nazionale, Dan Coats, e dal generale Joseph Dunford, a capo dello Stato maggiore congiunto. I quattro rappresentanti dell'amministrazione si sono recati poi alla Camera per un briefing con i deputati.