Siria, autobomba al mercato di Azaz: 60 morti e 150 feriti
L'esplosione in un mercato di un grande camion cisterna ha causato decine di feriti. La maggior parte delle vittime sono civili
AZAZ - Una vera e propria strage si è verificata ad Azaz, città siriana al confine con la Turchia in mano ai ribelli, dove oggi è esplosa un'autobomba che ha causato la morte di almeno 60 persone. Il bilancio potrebbe ancora salire.
La maggior parte delle vittime sono civili
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani sei delle vittime sono ribelli, ma la maggior parte sono civili. L'esplosione è avvenuta in un mercato che si trova di fronte a un tribunale islamico della città che è in mano ai ribelli siriani. Si tratta dell'ultimo attentato in ordine di tempo nella città, dove a novembre 25 persone erano morte, civili e militanti ribelli, nell'esplosione di un'altra autobomba.
L'esplosione è stata causata da un grande camion cisterna
I ribelli avevano attribuito l'attacco all'Isis che cerca di avanzare verso Azaz. L'attentato di oggi arriva mentre è in vigore la fragile tregua concordata dal regime e I ribelli con la mediazione di Russia e Turchia e non include l'Isis e l'ex affiliato ad al Qaida, Fateh al-Sham Front. L'esplosione è stata causata da un grande camion cisterna, secondo le ultime informazioni, e non da una semplice autobomba.
"Questo tipo di crimini sono commessi solo da Daesh"
Il direttore dell'Osservatorio, Rami Abdel Rahman, ha aggiunto che l'identificazione delle vittime è resa difficile dal fatto che alcuni corpi sono stati completamente bruciati nella deflagrazione. Le immagini mostrano alte nuvole di fumo che si alzano dalla strada piena di rottami e detriti. Ci sono ancora auto in fiamme e i vigili del fuoco stanno tentando di isolarle. Osama al-Merhi, avvocato che si trovava sulla scena al momento dell'esplosione ha dichiarato che «questo tipo di crimini sono commessi soltanto dal gruppo terroristico di Daesh» (acronimo arabo per Isis). «Loro prendono di mira i civili e i gruppi che stanno costruendo questo Paese».
(fonte afp)
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