19 marzo 2024
Aggiornato 04:00
Madrid starebbe riconsiderando il permesso dietro pressioni Nato

L'affronto di Madrid: nel porto di Ceuta si riforniscono navi da guerra russe. L'ira della Nato

Spagna nell'occhio del ciclone: gli alleati non vedono bene il permesso di accesso per rifornimento alle navi da guerra russe nel porto di Ceuta. E starebbero spingendo Madrid a cambiare idea

MADRID - Sono state ore di polemiche e imbarazzi, in casa Nato, tanto più in un periodo in cui l'Alleanza atlantica non perde occasione per mostrare i muscoli nei confronti della Russia. L'ultima novità in proposito riguarda lo schieramento di 330 soldati americani in Norvegia, a circa un migliaio di km dal confine con Mosca (LEGGI ANCHE «Usa-Russia, 330 soldati americani in Norvegia dal 2017. Il dibattito sulla Nato nei Paesi scandinavi»). Ma dei battaglioni a rotazione che la Nato schiererà da qui ai prossimi anni nei Paesi baltici si parla da luglio, quando, nell'ultimo vertice tenutosi a Varsavia, si è deciso di alzare decisamente il tiro nei già turbolenti rapporti con Mosca. Di recente, noi italiani abbiamo scoperto che, tra quei battaglioni, anche 140 soldati del Belpaese saranno stanziati in Lettonia. Ma ora, al centro del dibattito ci è finita la Spagna.

Spagna rifornisce navi da guerra russe
Il Paese è infatti nell'occhio del ciclone a causa dell'assistenza che si appresta a fornire alle navi da guerra russe, permettendo loro di fare rifornimento nel porto di Ceuta. Si tratta in particolare della portaerei Admiral Kuznetsov, che tra poco dovrebbe raggiungere, dopo aver superato lo stretto di Gibilterra, il porto dell'enclave spagnola in Nord Africa. La flottiglia russa sarà poi diretta al suo punto di approdo nel Mediterraneo orientale.

L'affronto di Madrid
Per il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, quello di Madrid è un vero e proprio affronto: perché quel gruppo da battaglia, ha detto, «potrebbe essere utilizzato per intensificare i raid aerei sulla città assediata di Aleppo dove sono intrappolate 275.000 persone»«È compito delle nazioni che si trovano lungo la rotta per il Mediterraneo orientale garantire o meno viveri e carburante al gruppo da battaglia della Kuznetsov», ha specificato, «ma la Nato è preoccupata per il potenziale impiego di tali vettori. Credo che tutti gli alleati siano consapevoli che le unità russe saranno utilizzate per condurre attacchi aerei sulla Siria».

Navi russe clienti abituali del porto di Ceuta
In realtà, le navi russe sono clienti abituali, dal 2010, del porto nordafricano, che tecnicamente non rientra nei trattati Nato. Peraltro, l'accesso a Ceuta è vitale per garantire la presenza navale russa nel Mediterraneo occidentale e nella parte nord-orientale dell'Atlantico. Sarebbero circa sessanta le unità russe tra sottomarini, fregate, cacciatorpediniere, navi da assalto anfibio ed ausiliarie che dal 2010 hanno fatto sosta a Ceuta. La questione è evidentemente delicata, al punto che il governo di Madrid, finito al centro delle polemiche per quanto accaduto, starebbe rivedendo il permesso di attracco accordato a Mosca. 

Le pressioni della Nato spingono Madrid al passo indietro
Secondo quanto si apprende da El Pais, in particolare, il ministero degli Esteri spagnolo starebbe riesaminando le ultime richieste ricevute in base alle informazioni ricevute dai nostri alleati e dalle autorità russe. Il quotidiano spagnolo ha parlato esplicitamente di «pressioni» giunte dagli alleati della Nato. Oltre a Stoltenberg, i commenti più diretti e critici sono arrivati dalla Gran Bretagna, che ha sottolineato «di aver espresso l'inquietudine senza precedenti al governo spagnolo per l'ospitalità che accorda alla marina russa».

Il paradosso
Da quanto è partita dal porto di Severomorsk, la Nato non ha perso di vista neanche per un attimo la portaerei che ha attraversato il Mar della Norvegia, il Canale della Manica e adesso si appresta alle coste spagnole. E il paradosso è che il Governo spagnolo ha già autorizzato diverse navi che scortano la Kuznetsov per lo scalo a Ceuta nei prossimi giorni con l'obiettivo di approvvigionarsi di acqua, viveri e combustibile. Senza contare che, come già sottolineato, la flotta russa è solita fare approvvigionamento al porto di Ceuta, cosa che peraltro sostiene non poco l'economia locale, anche se il portavoce del Ministero spagnolo ha spiegato che ogni scalo «viene autorizzato caso per caso». Ma ora, a causa delle pressioni dell'Alleanza atlantica, le cose potrebbero cambiare.