19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Prima visita ufficiale del Presidente nella Giungla

Migranti, Hollande a Calais: il campo va chiuso, Londra ci aiuti

Il presidente francese Francois Hollande in visita alla "Giungla" di Calais ricorda che il campo va chiuso definitivamente. Ed esorta Londra a fare la propria parte

CALAIS - Per la prima volta il presidente francese Francois Hollande fa visita ufficialmente al campo di Calais, noto come «la Giungla».E coglie l'occasione per riportare la vicina Gran Bretagna alle proprie responsabilità. Innanzitutto, Hollande ha dichiarato che il campo,  dove si contano tra 7.000 e 10.000 migranti ammassati nella speranza di raggiungere il Regno Unito, deve essere «smantellato totalmente e definitivamente»

L'appello di Hollande a Londra
«Sono deciso a vedere le autorità britanniche fare la loro parte nello sforzo umanitario che la Francia sta già facendo e continuerà a fare», ha detto Hollande in visita a Calais. E «non è che perché il Regno Unito ha preso una decisione sovrana che si è liberato dai suoi obblighi verso la Francia», ha avvertito, sottolineando come la Brexit e gli accordi bilaterali Touquet, che prevedono controlli della polizia britannica nella città francese sulla Manica, non consentiranno però a Londra di chiamarsi fuori.

Il muro
Le autorità di Calais stanno costruendo un muro finanziato proprio da Londra per impedire ai migranti di intrufolarsi sugli autocarri diretti al porto. Lungo un chilometro e alto quattro metri, seguirà un tracciato a poche centinaia di metri dalla Giungla, e sarà una sorta di prolungamento della barriera in rete di ferro, sormontata da filo spinato, innalzata sui due lati della principale strada che conduce al porto.

I tentativi della Francia
Da un anno a questa parte, lo Stato francese sta cercando di limitare l’affollamento nel campo. L’obiettivo sarebbe quello di mantenere a Calais solo i 1.900 posti letto affidati alla gestione dell’associazione Vie active: nel dettaglio, 400 letti per le donne e i bambini nei prefabbricati e 1.500 nei container per gli uomini. Proprio per questo, lo scorso marzo la vegetazione in gran parte della giungla era stata distrutta, ed era stato approvato il divieto di montare tende o organizzare accampamenti.

Sgomberi
Oltretutto, era stata sgomberata anche la striscia di terra larga cento metri lungo la strada che costeggia il porto, ormai presidiata in modo permanente dalle forze dell’ordine per impedire il passaggio dei migranti che cercano di salire sui camion diretti nel Regno Unito. Lo spazio occupato dall’accampamento si era quindi ridotto, mentre era in aumento il numero dei migranti che si spostavano nei centri di accoglienza nel resto del Paese, dove è possibile presentare domanda di asilo. Tutto ciò, insieme alle partenze verso il Regno Unito (proseguite nonostante i rigorosi controlli), aveva ridotto la pressione migratoria a Calais, dove erano rimaste circa 3.500 persone. In questi mesi, però, la pressione è tornata a crescere, sospinta dalla bella stagione che ha incoraggiato i migranti ad attraversare il Mediterraneo: tanto che a Calais è nel 2016 - e non nel 2015 - che si è battuto ogni record.