Siria, Mosca mostra i muscoli ma con Washington è tensione
Gli aerei della flotta russa in Siria hanno compiuto nelle ultime ore 121 sortite, colpendo 424 obiettivi in Siria. Ma John Kerry ha espresso preoccupazione al suo omologo Sergey Lavrov a proposito della morte di centinaia di civili
DAMASCO - Gli aerei della flotta russa in Siria hanno compiuto nelle ultime ore 121 sortite, colpendo 424 obiettivi in Siria «nelle province di Aleppo, Idlib, Latakia, Hama, Homs, Damasco, Dar, Raqqa e Deir ez-Zor». Lo ha detto il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov.
Obiettivi
«Tra gli obiettivi anche una colonna di autocisterne, diretta al confine con la Turchia. Nonchè giacimenti petroliferi nelle province di Deir ez-Zor e Aleppo. Inoltre, aerei russi durante la ricognizione aerea nella zona di Chair-Nebel, in provincia di Idlib, è stato scoperto un deposito di autobotti, destinate a muoversi verso il confine siriano-turco, accompagnato da jeep dotate di cannoni anti-aerei», ha detto Konashenkov. Secondo il generale, «per colpire» questi obiettivi petroliferi «è stato scelto il bombardiere Su-34». In seguito all'attacco sono stati uccisi "più di 20 contrabbandieri, usati per esportare petrolio verso la Turchia, così come due jeep attrezzate Zu-23", ha aggiunto Konashenkov. Invece i velivoli da attacco Su-25 nella provincia siriana di Lahaya, vicino ad Hama hanno distrutto due depositi di artiglieria e un magazzino di munizioni. Sempre i Su-25 hanno distrutto nella provincia siriana di Aleppo una roccaforte dei terroristi, carri armati e auto munite di armi pesanti, ha detto il portavoce del Ministero della Difesa. La flotta aerea russa ha colpito anche un importante avamposto di terroristi nella provincia siriana di Latakia, distruggendo veicoli blindati.
Le accuse degli Usa
Gli Stati Uniti hanno espresso ieri la loro preoccupazione per il numero di vittime civili in Siria a seguito dei raid aerei russi. «I raid aerei russi in Siria hanno ucciso centinaia di civili, compresi gli operatori umanitari, e hanno colpito centri medici, scuole e mercati», ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato, Mark Toner, citando le relazioni di «organizzazioni credibili a difesa dei diritti umani». Il segretario di Stato John Kerry si è intrattenuto al telefono, lunedì, con il suo omologo russo Sergey Lavrov, esprimendo la sua preoccupazione, ha indicato Toner, citato dalla stampa internazionale.Più di 130.000 siriani hanno dovuto abbandonare la loro abitazione tra inizio ottobre e metà novembre a causa dei bombardamenti russi, ha assicurato il portavoce americano. Durante la sua conversazione con Lavrov, Kerry ha inoltre deplorato l'uccisione di Zahrane Alloush: Toner ha spiegato che quest'ultimo era pronto a partecipare ai colloqui di pace sotto egida Onu. «Speriamo non si tratti di un messaggio che scoraggi altri membri dell'opposizione siriana che si sono detti pronti a partecipare al processo» di pace, ha commentato.
Tensioni su Assad?
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha negato che il presidente Vladimir Putin abbia parlato con il segretario di Stato Usa John Kerry, nel loro ultimo incontro, della partecipazione del presidente siriano Bashar Assad alle elezioni presidenziali siriane del 2017, «poiché il futuro della Siria non può essere determinato dall'esterno» ha spiegato. Secondo Peskov le indiscrezioni a proposito sono «false», ha detto Peskov ai giornalisti, rispondendo a una domanda sulla validità delle informazioni su una presunta dichiarazione di Putin durante un incontro con Kerry sulla necessità di una partecipazione di Assad alle prossime elezioni. In precedenza, Bloomberg facendo riferimento a sue fonti ha riferito che nel corso della riunione di Putin e Kerry, se ne sarebbe parlato, ma i due si sarebbero trovati su posizioni opposte.
(Con fonte Askanews)
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