8 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Mentre il saldo migratorio cresce

Cameron alla Camera dei Comuni: estendiamo i raid contro l'Isis in Siria

La Gran Bretagna «non può subappaltare ad altri la propria sicurezza»: lo ha dichiarato il premier britannico David Cameron, proponendo ai deputati della Camera dei Comuni l'estensione dei bombardamenti contro Daesh anche in territorio siriano. Voto in Parlamento entro il 17 dicembre

LONDRA - La Gran Bretagna «non può subappaltare ad altri la propria sicurezza»: lo ha dichiarato il premier britannico David Cameron, proponendo ai deputati della Camera dei Comuni l'estensione dei bombardamenti contro lo Stato Islamico (Isis) anche in territorio siriano. Attualmente l'aviazione britannica limita le sue operazioni al territorio iracheno.

Dall'Iraq alla Siria
«Ritengo che si debba adottare la decisione di estendere le incursioni contro l'Isis anche in Siria», ha dichiarato Cameron in una comunicazione scritta inviata ai deputati poche ore prima di un discorso parlamentare in cui presenterà formalmente la proposta di allargamento delle operazioni. «Dobbiamo negare all'Isis la possibilità di un rifugio sicuro in Siria: più tempo si lascia all'Isis per rafforzarsi e crescere in Siria, più grande è la minaccia che esso rappresenta», ha insistito Cameron, che dovrebbe sottoporre al voto la proposta entro il prossimo 17 dicembre.

Fiducioso in un'approvazione
Il premier britannico appare fiducioso in un'approvazione malgrado le perplessità dell'opposizione laburista, contraria a nuove iniziative militari, alla luce anche della risoluzione del Consiglio di Siourezza dell'Onu che autorizza i Paesi membri a «adottare tutte le necessarie misure» contro l'Isis; in base agli ultimi sondaggi il 58% dei britannici sarebbe a favore dei bombardamenti e solo il 22% si dice contrario.

Saldo migratorio in crescita
Intanto, il saldo migratorio in Gran Bretagna ha raggiunto il suo massimo storico sul periodo di dodici mesi terminato nello scorso giugno, con 336mila persone: è quanto risulta dall'ultimo rapporto diffuso dall'Ufficio Statistico nazionale britannico (Nso). Nel periodo considerato 636mila persone (comunitari ed extracomunitari) sono entrate legalmente in Gran Bretagna mentre 300mila ne hanno lasciato il territorio: dati che rappresentano una sconfitta per il governo conservatore, che si era impegnato a regolare in maniera più stringente il flusso di immigrati fissando inizialmente il tetto massimo del saldo migratorio a 100mila persone. Dopo la sua rielezione nel maggio scorso il premier David Cameron si è ben guardato dallo stabilire cifre precise, ma ha chiesto all'Ue il diritto di limitare l'accesso degli immigrati europei al welfare per un periodo di quattro anni.

(Con fonte Askanews)