25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Primo Paese al mondo per inquinanti

Summit COP21, dalla Cina nessun nuovo impegno sulle emissioni

Il presidente cinese Xi Jinping, atteso la settimana prossima a Parigi per il summit mondiale sul clima COP21, non proporrà nuove concessioni nei negoziati

PECHINO - Il presidente cinese Xi Jinping, atteso la settimana prossima a Parigi per il summit mondiale sul clima COP21, non proporrà nuove concessioni nei negoziati. L'ha riferito oggi il viceministro degli Esteri Liu Zhenmin in una conferenza stampa.

Primo Paese per inquinanti
La Cina è la seconda economia mondiale, ma il primo paese al mondo per inquinanti, ha stimato che il suo picco di emissioni di CO2 sarà raggiunto «attorno al 2030», il che vuol dire un ulteriore decennio di aumenti di emissioni di gas serra.

Impulso politico
I capi di stato e di governo dei 195 paesi che si riuniranno a Parigi, secondo Liu, saranno lì «per dare un impulso politico» ma «non per negoziati». Questo vuol dire che «la conferenza di Parigi non ha per oggetto di mettere in piedi nuove proposte, ma si tratta di ridurre le differenze (tra i partecipanti) e arrivare a un accordo sulla base delle proposte esistenti».

Reticenze cinesi
Il fallimento degli obiettivi della conferenza di Copenaghen nel 2009 è stato principalmente imputato all'intransigenza e alle reticenze di Pechino sull'argomento. La Cina produce il 25 per cento delle emissioni mondiali di gas serra e il suo colossale consumo di carbone, come anche il suo ruolo leader tra i paesi emergenti, rende di Pechino il principale protagonista delle discussioni di COP21.

Insufficienti impegni Paesi sviluppati
La Cina, dal canto suo, considera insufficienti gli impegni dei paesi sviluppati. «Devono accrescere l'intensità delle loro azioni da qui al 2020», ha ammonito Liu. «Il problema del riscaldamento climatico - ha spiegato - è il risultato storico delle emissioni dei paesi sviluppati: le loro responsabilitè e i loro obblighi devono essere differenziati da quelli dei paesi in via di sviluppo». Recentemente il negoziatore cinese sul clima Xie Zhenhua aveva avvertito che gli impegni finanziari dei paesi ricchi non erano ancora «all'altezza» dela situazione. I paesi sviluppati hanno promesso di stanziare circa 100 miliardi di dollari all'anno per aiutare i paesi sviluppati per far fronte al riscaldamento climato.

(Con fonte Askanews)