19 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Dal Glacier Conference ad Anchorage, in Alaska

Usa, Obama: «Serve un impegno globale contro il riscaldamento climatico»

Dall'Alaska, la delegazione americana lancia avvertimento e invita tutti a collaborare per ridurre le emissioni

NEW YORK (askanews) - L'amministrazione Obama è tornata a lanciare ieri un appello affinché ci sia un impegno su scala globale a lottare contro il riscaldamento climatico. Il messaggio è semplice: le conseguenze osservate soprattutto nell'Artico presto colpiranno il resto del mondo a meno che non si faccia di più per ridurre le emissioni di gas serra.

Kerry: Il cambiamento climatico è una minaccia per tutta l'umanità
Intervenendo alla GLACIER Conference ad Anchorage, in Alaska, il segretario di Stato John Kerry ha avvertito: i «cambiamenti sismici» delle temperature e dei livelli dei mari potrebbero presto provocare ondate di nuovi rifugiati costretti ad abbandonare le loro case o a lottare per acqua e generi alimentari. «Credete che oggi la migrazione sia una sfida all'Europa per via dell'estremismo. Aspettate e vedete cosa succede quando c'è carenza di acqua, la mancanza di cibo o una tribù che lotta contro un'altra per la pura sopravvivenza», ha dichiarato Kerry di fronte a 450 delegati da 20 nazioni, inclusi sette ministri degli Esteri. Il capo della diplomazia statunitense ha messo a confronto le sfide poste oggi dal cambiamento climatico a quelle della Seconda guerra mondiale, quando «tutta l'Europa fu travolta dal male e la civiltà sembrava in pericolo».

Casa Bianca: Bisogna impedire l'innalzamento delle temperature
All'evento - pensato per alzare la guardia in vista del summit sul clima dell'Onu che si terrà a Parigi (Francia) a dicembre - John P. Holdren, il direttore della Scienza e tecnologia alla Casa Bianca, ha presentato un rapporto sullo scioglimento dei ghiacciai, sull'innalzamento dei mari e sull'aumento degli incendi boschivi che quest'anno hanno già bruciato 31 milioni di acri in Alaska, Canada e Russia. «Adesso gli incendi si stanno verificando anche nella tundra, cosa che di solito non succedeva», ha dichiarato Holdren secondo cui senza una riduzione delle emissioni le temperature saliranno a livelli oltre i quali provocheranno - dicono gli scienziati - conseguenze drastiche e potenzialmente letali.

Gli Usa mirano a ridurre le emissioni del 32% entro il 2030
Gli Stati Uniti stanno facendo la loro parte. All'inizio del mese scorso Obama ha lanciato il Clean Power Plan, «un passo importante e storico", una misura «giusta e flessibile pensata per rafforzare il trend in rapida crescita verso un'energia più pulita e meno inquinante» in America, aveva detto l'amministrazione Obama. L'obiettivo è ridurre entro il 2030 le emissioni negli impianti energetici esistenti del 32% dai livelli del 2005. E dopo avere ottenuto lo scorso anno l'impegno dalla Cina, la principale fonte di emissioni al mondo, gli Usa sperano di ottenere a Parigi quello che Kerry ha chiamato un «accordo sul clima davvero ambizioso e globale».