Piano aiuti a Grecia, senza l'FMI il voto di Berlino traballa
Alla vigilia del voto parlamentare al Bundestag sul piano di aiuti alla Grecia, il mancato coinvolgimento dell'istituzione di Washington sta complicando oltremodo i piani per costruire un consenso parlamentare sufficiente
BERLINO (askanews) - La cancelliera tedesca Angela Merkel insiste sul fatto che il Fondo Monetario Internazionale dovrà avere un ruolo nel terzo piano di salvataggio della Grecia. Ma, alla vigilia di un voto parlamentare cruciale su tale operazione da parte del Bundestag - la camera bassa del parlamento di Berlino - il mancato coinvolgimento dell'istituzione di Washington sta complicando oltremodo i piani per costruire un consenso parlamentare sufficiente. Lunedì in prima pagina il quotidiano popolare Bild ha accusato Merkel di avere tradito la promessa di coinvolgere il Fmi nel piano, che è stato approvato venerdì scorso dai ministri finanziari dell'Eurozona. E in effetti anche se quel giorno il direttore Fmi Christine Lagarde ha definito il piano «un grande passo avanti», una decisione sulla partecipazione del Fondo sarà presa solo a ottobre.
Nodo debito
A complicare ulteriormente le cose, per il governo tedesco, c'è la richiesta, sempre da parte Fmi, di un alleggerimento del debito greco, che attualmente è pari al 170% del Pil ed è stato definito insostenibile in una recente analisi. Ma tale richiesta viene giudicata molto criticamente in Germania: l'esecutivo di Berlino pur sostenendo che un taglio del valore di rimborso ('haircut') del debito violerebbe i trattati europei si dice comunque aperto a future trattative sulla ristruttrurazione del debito. Tra le varie ipotesi di ristrutturazione teoricamente possibili, oltre alla riduzione del capitale da rimborsare, ci sono la riduzione del tasso d'interesse applicato all'estensione del periodo di rimborso.
Senza l'FMI, il voto traballa
Merkel, in un'intervista televisiva andata in onda domenica sera sulla televisione pubblica si è detta fiduciosa che il Fmi parteciperà all'operazione di salvataggio. Il coinvolgimento del Fondo è «assolutamente necessario» ha dichiarato il portavoce del ministero delle Finanze di Berlino, Marco Semmelmann, esprimendo una posizione condivisa da un certo numero di esponenti della Cdu-Csu, il partito della cancelliera. Ma alcuni parlamentari della maggioranza non ci stanno. E' il caso di Michael Fuchs della Cdu, che in un'intervista a Bloomberg tv ha dichiarato di non aver ancora deciso come votare mercoledì ipotizzando che senza un chiaro segnale di coinvolgimento del Fondo il numero di «no» all'accordo sulla Grecia potrebbe aumentare ancora.
Assicurazione
Uno dei motivi di tale insistenza, spiega l'economista di Natixis Sylvain Broyer, è che Berlino considera il Fondo Monetario come una polizza di assicurazione dal momento che il suo coinvolgimento offrirebbe una «implicita garanzia che i fondi di salvataggio saranno restituiti». Per i partner di coalizione della Merkel, i socialdemocratici, un coinvolgimento Fmi appare meno cruciale come ha dichiarato il vice capogruppo parlamentare Spd Carsten Schneider, secondo il quale la partecipazione del Fondo non è qaulcosa che potrebbe portare a un insuccesso nel voto.
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