25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
E non solo per la svalutazione dello yuan

Al Congresso Usa il dragone cinese fa sempre più paura

All'ombra di Capitol Hill aumenta un atteggiamento anti-Cina. Il Senatore Schumer preme per fermare il merger Micron-Tsinghua, il più grande takeover di un gruppo americano da parte di un'azienda cinese

NEW YORK (askanews) - All'ombra di Capitol Hill aumenta un atteggiamento anti-Cina. Non solo per la mossa a sorpresa della banca centrale cinese, che per due giorni di fila ha svalutato lo yuan contro il dollaro alimentando la convinzione dei legislatori Usa che Pechino manipoli la sua valuta con l'intento di tenerla artificialmente bassa per spingere le esportazioni di beni cinesi. C'è anche una potenziale acquisizione nel lungo elenco di timori riguardanti la seconda economia al mondo, timori che comprendono per esempio le pretese territoriali in acque considerate dagli Usa internazionali e i presunti attacchi di cyber-spionaggio.

Il più grande takeover di un gruppo americano da parte della Cina
L'operazione in questione è quella da 23 miliardi di dollari con cui l'americana Micron Technology passerebbe sotto il controllo di Tsinghua Unigroup, il più grande produttore cinese di microprocessori e che è controllato dallo Stato. Se l'operazione andasse in porto, sarebbe il più grande takeover di un gruppo americano da parte di un'azienda cinese. Il precedente record è quello di Shuanghui International Holdings, il gruppo specializzato nella lavorazione della carne che acquistò per 7,1 miliardi di dollari la statunitense Smithfield Food nel 2013.

Strategia di Pechino?
E' un senatore influente a fare pressioni affinché le autorità Usa blocchino il merger, visto come un tentativo da parte di Pechino di rafforzarsi nel settore statunitense dei semiconduttori. Si tratta di Charles Schumer, il senatore democratico dello Stato di New York che già ieri aveva criticato la mossa della banca centrale cinese e che si è detto contrario all'accordo sul nuclerare siglato tra Iran e le sei principali potenze mondiali. 

Preoccupazione
«Sono estremamente preoccupato per le implicazioni alla nostra sicurezza nazionale nel lasciare che la Cina prenda il controllo sulla produzione di componenti legati ai sistemi di difesa Usa, inclusi potenzialmente i chip Micron», ha scritto Schumer in una lettera ottenuta dal Wall Street Journal e indirizzata al segretario al Tesoro Jack Lew, che guida la Commissione per gli investimenti stranieri negli Stati Uniti. Si tratta di un panel composto da rappresentanti di oltre una decina di dipartimenti e agenzie governative Usa e ha il compito di stabilire se un'acquisizione o un investimento straniero pone alcuna minaccia alla sicurezza nazionale. Se sì, il panel può bloccare l'operazione.

Pressione su Obama
Schumer preme affinché la Commissione «indaghi a fondo e prenda le opportune decisioni per impedire l'approvazione di qualsiasi acquisizione di un'azienda tecnologica americana da parte di un soggetto cinese [controllato dallo Stato] fino a quando la Cina avrà adottato riforme alle sue politiche esistenti che limitano l'accesso dei gruppi Usa al mercato cinese e che violano i diritti di proprietà intellettuale Usa». Sale così la pressione sul presidente americano Barack Obama, che il mese prossimo ospiterà a Washington il presidente cinese Xi Jinping. L'inquilino della Casa Bianca ha sempre cercato di lavorare per via diplomatiche con Pechino e nonostante i disaccordi, i due leader hanno per esempio trovato un accordo per ridurre le emissioni di diossido di carbonio in vista del summit parigino sul clima che l'Onu terrà in autunno.