Tensioni tra la Cina e Papa Francesco
Il presidente Xi Jinping ha lanciato oggi un messaggio poco incoraggiante rispetto al percorso di avvicinamento di Papa Francesco alla Cina. Parlando in una riunione del Partito comunista, il leader ha affermato che le religioni, nella Repubblica popolare, devono essere indipendenti dall'influenza straniera.
PECHINO (askanews) - Il presidente Xi Jinping ha lanciato oggi un messaggio poco incoraggiante rispetto al percorso di avvicinamento di Papa Francesco alla Cina. Parlando in una riunione del Partito comunista, il leader ha affermato che le religioni, nella Repubblica popolare, devono essere indipendenti dall'influenza straniera. Una dichiarazione che viene all'indomani di un appello del Pontefice ai cristiani cinesi affinché restino legati alla «roccia di Pietro».
Inglobare le religioni nella società socialista
«Dobbiamo adoperarci per inglobare le religioni nella società socialista», ha detto il presidente, citato dall'agenzia di stampa Xinhua, promettendo la piena applicazione della politica del partito per la libertà di religione e per la gestione degli affari religiosi nel rispetto della legge. E in Cina, la legge sancisce l'obbedienza dei culti religiosi allo Stato.
Punto di rottura
E' questo il punto dolente dei rapporti tra Pechino e diverse confessioni religiosi, nonché il punto di rottura che avvelena da quattro secoli - il legame tra ogni cristiano e il Papa - considerato da Roma e dal potere di Pechino come un'intollerabile doppia obbedienza.
Le parole di Bergoglio
Ieri papa Bergoglio ha parlato dei cristiani cinesi. Alla fine dell'udienza generale, ha ricordato la ricorrenza del 24 maggio, nella quale i cattolici cinesi celebrano la Madonna di Sheshan, a Shanghai. «Nella statua, che sovrasta il Santuario Maria sorregge in alto il suo figlio, presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto di amore e di misericordia» ha ricordato il Papa. «Anche noi - ha continuato - chiederemo a Maria di aiutare i cattolici in Cina ad essere sempre testimoni credibili di questo amore misericordioso in mezzo al loro Popolo e a vivere spiritualmente uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa».
Massima attenzione sulla Cina
L'attenzione di Francesco alla Cina è massima. Bergoglio, il primo Papa gesuita, è erede della tradizione di Alessandro Valignano e Matteo Ricci, i missionari che portarono nell'Impero del Centro il Cristianesimo. E proprio la tradizione gesuita fu messa sotto accusa nella cosiddetta «Controversia dei riti cinesi», che li vide perdenti nel 1742 con una bolla papale che vietò i cristiani cinesi di svolgere anche i riti ancestrali e che portò di fatto all'uscita della Chiesa dalla Cina.
La minoranza cattolica in Cina
In Cina i cattolici sono una minoranza, ma una minoranza in proporzione alle dimensioni del più popoloso Paese del mondo. Almeno 4 milioni di fedeli aderiscono alla Chiesa patriottica cinese, riconosciuta dal governo centrale, che ha voce in capitolo nella nomina dei vescovi. Esiste tuttavia anche una chiesa sotterranea, in comunione con Roma, e molto attiva sul piano delle conversioni. Si stima che, a questa chiesa clandestina aderiscano tra i 10 e i 20 milioni di cinesi.
I rapporti con il Vaticano
La Repubblica popolare cinese non ha relazioni diplomatiche con la Città del Vaticano dal 1951, quando al potere a Pechino c'era Mao Zedong. Da allora ci sono stati contatti con esiti altalenanti. Nel pontificato di Benedetto XVI c'era stato un segnale incoraggiante nel 2005, quando i primi cattolici cinesi avevano potuto partecipare alla Giornata mondiale della gioventù, ma poi la situazione si era di nuovo rannuvolata. Nel 2007 Benedetto ha inviato una lunga lettera ai vescovi cinesi nella quale, pur mantenendo aperto il dialogo, teneva il punto sulla questione della nomina dei vescovi, che è uno dei principali punto di dissenso.
Volontà al dialogo da Francesco
Francesco, immediatamente eletto, ha manifestato una spiccata volontà al dialogo con Pechino. In un'intervista a Ferruccio De Bortoli, allora direttore del Corriere della Sera, ha rivelato di aver inviato una lettera a Xi quando è salito al potere e che il presidente cinese gli ha risposto. Ad agosto dello scorso anno, poi, la Cina ha dato il via libera all'attraversamento dello spazio aereo cinese per il volo che portava Francesco in Corea del Sud. Bergoglio è stato così il primo Papa a sorvolare la Cina. In quell'occasione, Francesco ha inviato, all'andata e al ritorno, telegrammi a Xi con la sua benedizione. In ballo c'è il desiderio del Papa di andare in visita pastorale nel gigante d'Asia.
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