26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Dopo la morte di Giovanni Lo Porto

Pakistan: l'uso dei droni è troppo rischioso

Islamabad presenta le proprie condoglianze a famiglia cooperante italiano. Il Pakistan si è detto scioccato e dispiaciuto per l'incidente che ha provocato la morte di due ostaggi, e ha ribadito la pericolosità dell'uso dei droni. Strategia che sarebbe, a suo avviso, anche una violazione della sovranità nazionale.

ISLAMABAD (askanews) - La notizia dell'ultimo «errore» di un drone americano ha indotto il Pakistan a ribattere su un tasto dolente, tante volte affrontato in passato da Islamabad con l'alleato americano.

Pakistan scioccato e dispiaciuto
Islamabad si è detta scioccata e dispiaciuta dall'incidente e ha presentato le condoglianze alle famiglie dei due ostaggi. «La morte di (Warren) Weinstein e di (Giovanni) Lo Porto in un raid di un drone è la dimostrazione dei rischi e delle conseguenze impreviste dell'uso di questa tecnologia che il Pakistan ha evidenziato per lungo tempo», si legge in un comunicato del ministero degli Esteri.

Da sempre condannati attacchi droni
Pubblicamente Islamabad ha sempre condannato gli attacchi dei droni come controproducenti e come una violazione della sovranità nazionale, nonostante in passato alcuni leader pachistani abbiano approvato alcuni raid. Il numero degli attacchi con droni sulle zone tribali del Pakistan, al confine con l'Afghanistan, roccaforti dei talebani e di Al Qaida, sono dimininuiti dai 101 del 2010 ai 22 del 2014. Quest'anno ne sono stati effettuati solo 4.