13 luglio 2025
Aggiornato 03:30
Come strumento per rimpinguare le casse dello Stato

Tsipras ci prova con i beni ecclesiastici

Dialogo in corso con la Chiesa Ortodossa: Alexis Tsipras ha annunciato la disponibilità del Patriarca Ieronimos a far utilizzare il patrimonio della Chiesa Ortodossa per rimpinguare le casse dello Stato e ridurre il debito. Nel frattempo, nonostante i dati ben poco rassicuranti, l'Ue assicura che non starebbe preparando l'uscita dall'euro.

ATENE (askanews) - Sono settimane difficili per la Grecia e il suo premier Alexis Tsipras. I nuovi rimproveri della Commissione europea e le osservazioni poco rassicuranti del FMI, che ha individuato il rischio di contagio stress finanziario in tutta Europa a causa della situazione ellenica, rendono sempre più concreta l'ipotesi Grexit.

Dialogo con la Chiesa ortodossa
Così, Tsipras ha annunciato l'avvio di un «dialogo» con la Chiesa ortodossa per utilizzare i beni ecclesiastici come strumento per ridurre il debito e rimpinguare le casse dello Stato, al bordo della bancarotta.

I beni ecclesiastici potrebbero generare delle entrate
A mettere a disposizione il patrimonio della Chiesa era stato il Patriarca Ieronimos II, precisando però che non si trattava di vendere delle attività quanto di sfruttarle per generare delle entrate. La Chiesa ellenica viene considerata il maggiore proprietario immobiliare e terriero del Paese.

Ue: niente Grexit
Dall'Unione Europea, però, giungono voci di rassicurazione. L'Ue non starebbe preparando il terreno per un'uscita della Grecia dall'eurozona, ha infatti ribadito il commissario agli affari economici Pierre Moscovici all'agenzia Afp. «Non ci sono preparativi per la Grexit» ha detto «Non c'è alcun 'piano B'. La posizione della commissione europea resta la stessa. La Grecia ha ancora il suo posto nell'eurozona. Lavoriamo su questa base». Moscovici ha comunque ammesso che i negoziati tra Ue ed Atene per evitare il default del Paese si stanno muovendo «troppo lentamente».