18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Congresso Nazionale del popolo

Cina, prima di tutto l'economia

Il «parlamento» cinese sarà riunito dal 5 marzo. Si tratta di un organismo che, di fatto, avalla le decisioni della leadership, non dotato di una reale capacità d'informare le politiche del Partito e del governo. E, tuttavia, è un'arena importante nella quale la leadership cinese detta le linee della sua politica per l'anno a venire.

PECHINO (askanews) - Prima di tutto l'economia meno performante di un tempo, ma anche l'andamento della campagna anti-corruzione e la lotta al terrorismo saranno i temi più alti in agenda nell'annuale riunione del Congresso nazionale del popolo, l'organo legislativo cinese, che è convocato a partire dal 5 marzo nella Grande sala del Popolo di Pechino.

Si tratta di un organismo che, di fatto, avalla le decisioni della leadership, non dotato di una reale capacità d'informare le politiche del Partito e del governo. E, tuttavia, è un'arena importante nella quale la leadership cinese detta le linee della sua politica per l'anno a venire.

Quest'anno il congresso si apre sull'onda dei continui annunci di inchieste e di arresti nell'ambito della campagna voluta dal presidente Xi Jinping per colpire «le tigri» della corruzione, non solo «le mosche». Molte sono le teste saltate per questa campagna: tra queste l'ex braccio destro del predecessore di Xi, Hu Jintao, e l'ex capo dei servizi cinesi.

Il Congresso nazionale del popolo è l'organismo legislativo più grande del mondo, con poco meno di 3mila delegati. In genere si tiene in concomitanza con il Comitato nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo (CPPCC), un importante organismo consultivo di cui fanno parte non solo membri del Partito comunista cinese, ma anche personalità indipendenti e degli altri partiti cinesi, che sono sussidiari (ma mai competitivi) rispetto al Pcc.

Nei giorni scorsi sono emersi dettagli sui lavori delle diverse commissioni che stanno preparando le bozze di legge che saranno sottoposte al Congresso e ovviamente approvate. Tra queste una nuova definizione della nozione di terrorismo - che in Cina coincide abbastanza col separatismo, in particolare quello degli uiguri nel Xingiang - che non includerebbe, come in una prima bozza era previsto, anche il «pensiero».

Tuttavia, a quanto i media ufficiali cinesi hanno pubblicato, pare davvero che la patata più bollente che verrà presentata ai delegati sarà quella dell'economia.

A illustrare ai delegati la situazione arriverà il primo ministro Li Keqiang. La descrizione della situazione sarà la meno rosea da 24 anni a questa parte. Infatti, nell'ultimo quarto di secolo, mai la crescita in un anno (lunare) era stata «solo» del 7,4 per cento.

Pechino ha già iniziato ad agire sulla politica monetaria per dare nuovo impeto alla crescita. Sabato la Banca centrale cinese ha tagliato di un quarto di punto il suo tasso d'interese principale. Ma, secondo la leadership, questo non basta e, per riportare l'economia in accelerazione, c'è bisogno di riforme.

Nel suo discorso per il capodanno lunare, Xi ha promesso di insistere su una serie di riforme e su una maggiore apertura dell'economia. «La leadership cinese ha determinato che riformare è il modo per rafforzare lo sviluppo economico e questo darà la linea per quest'anno e oltre» ha sostenuto Chi Fulin dell'Istituto per la riforma e lo sviluppo cinese, ripreso dall'agenzia di stampa ufficiale Xinhua.

Tutti i principali osservatori scommettono che nel congresso saranno annunciare importanti riforme relative alle aziende di stato, alla gestione del debito degli enti locali, ai meccanismi di finanziamento. Qualcuno scommette che potrebbero essere anche affrontati temi riguardanti l'indigesta questione dei diritti per i terreni rurali, una questione che Pechino considera importante per aumentare le entrate delle popolazioni contadine.