25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Terrorismo islamico

Lotta all'Isil, accordo vicino tra USA e Turchia

Stando a quanto riportato oggi dal Wall Street Journal, l'intesa ancora in discussione permetterà ai partner della coalizione di usare le basi turche per lanciare le missioni militari contro obiettivi Isis nel Nord della Siria e istituirà una zona protetta lungo il confine siriano, dove addestrare i combattenti dell'opposizione al regime di Damasco e ospitare i profughi.

NEW YORK - Stati Uniti e Turchia sono vicini a un accordo per il coinvolgimento di Ankara nella coalizione internazionale contro i jihadisti dello Stato islamico in Siria (Isis). Stando a quanto riportato oggi dal Wall Street Journal, l'intesa ancora in discussione permetterà ai partner della coalizione di usare le basi turche per lanciare le missioni militari contro obiettivi Isis nel Nord della Siria e istituirà una zona protetta lungo il confine siriano, dove addestrare i combattenti dell'opposizione al regime di Damasco e ospitare i profughi.

Basi turche per monitorare la zona protetta - Secondo quanto riferito da fonti turche e statunitensi, l'aviazione americana e quella degli altri Paesi della coalizione potranno usare Incirlik e altre basi turche per monitorare la zona protetta, garantendo così l'incolumità dei ribelli e dei profughi. Ankara aveva sollecitato una più vasta no-fly zone lungo circa un terzo del Nord della Siria, ma la proposta era stata respinta dall'amministrazione statunitense perchè giudicata tanto invasiva da rappresentare un atto di guerra contro il regime di Bashar al Assad. A differenza di una formale no-fly zone, l'area protetta prevista dall'accordo sarà simile alla zona di interdizione di volo creata di fatto attorno alla città siriana di Kobane, al confine turco, ammonendo il regime di Assad a tenersi lontano per evitare ritorsioni.
Fino ad oggi, ricorda il Wsj, Ankara ha consentito solo voli di ricognizione Usa dalla base di Incirlik.

Testamento boia egiziano ucciso a Kobane: Chiedo perdono - «Chiedo a tutti di perdonarmi per qualsiasi male che ho fatto sia verbalmente che con i fatti, e Allah mi è testimone che ho perdonato tutti quelli che mi hanno fatto del male». E' questo il testamento del «boia» egiziano dello Stato islamico (Isis) prima di compiere un'azione kamikaze nella città curda-siriana Kobane assediata da oltre due mesi dalle milizie jihadiste che fanno capo al Califfo Abu Bakr al Baghdadi, come riporta stamane il sito on-line della tv satellitare al Arabiya.
In un twitt diffuso sui social network, scrive al Arabiya, si dà notizia della morte «in un azione di martirio» del «ragazzo egiziano denominato 'Islam Yakon', noto anche come 'Abu Salma'». Prima della richiesta di perdono, nel suo testamento, il jihadista apparso in passato in un video circondato da teste decapitate, scrive ai suoi «fratelli nella fede»: «Combattete i nemici di Allah servitori della croce, ebrei, apostati ed i loro eserciti, tagliate le loro gole con le vostre spade, fate scoppiare le loro teste con il vostro piombo, fate esplodere i vostri corpi con le vostre cinture ed i vostri ordigni e non dimenticate le autobombe che sono le più efficaci e temibili. E le migliori azioni saranno premiati con il paradiso».